Milan, parla Arrigo Sacchi. Intervistato da La Gazzetta dello Sport, l’ex tecnico ha parlato dell’attuale momento del Diavolo e ha raccontato la sua esperienza sul coronavirus.
Milan, Arrigo Sacchi suggerisce il percorso per risollevare il Diavolo. Intervistato da La Gazzetta dello Sport, l’ex tecnico ha parlato dell’attuale momento del club e come fare per avvicinarsi ai fasti di un tempo.
Per Sacchi, considerando l’epoca e tutte le difficoltà del caso, la strada principale resta seguire il modello Atalanta: “Serve prima un ambiente in cui i giocatori sentano l’orgoglio e l’appartenenza che li spinga a dare sempre il massimo. L’Atalanta non aveva fuoriclasse, ma lo sono diventati in un ambiente virtuoso. Chi era discreto è diventato buono; chi era buono, ottimo. I valori valgono più dei campioni”.
C’è un rapido riferimento anche all’uscita di scena di Zvonimir Boban: “Mi spiace. Andai a vederlo a Parma nell’Under 21. Cercavo un’alternativa a Donadoni e lui era l’ideale, forte in attacco e dietro”. Si esprime invece così su Zlatan Ibrahimovic: “Stavolta mi ha sorpreso. Ha dato personalità e coraggio al Milan. È stato generoso, ha fatto assist”.
Inevitabile riferimento anche all’emergenza coronavirus e a quanto sta vivendo in prima persona: “Per fortuna non ho avuto notizia di miei giocatori colpiti dal virus. Maldini sta bene. Mi ha telefonato Santi, mio giocatore nell’Atletico Madrid, poi tecnico delle nazionali giovanili: ha perso il padre. Ho sentito Florentino Perez, sta bene. Qui in paese la situazione non è gravissima, ma ho amici in ospedale, qualcuno sta morendo. È terribile”.
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