Antonio Nocerino ha parlato del ritorno di Zlatan Ibrahimovic al Milan, ma anche della forte personalità di Zvonimir Boban e Paolo Maldini che ammira molto.
Antonio Nocerino ha saputo farsi apprezzare dai tifosi durante la sua esperienza al Milan. In particolare, la prima stagione in rossonero fu impressionante con 11 gol segnati.
Oggi l’ex giocatore ha concesso un’intervista a calciomercato.it e ha affrontato vari argomenti. Innanzitutto ha spiegato come sta in questo momento difficile per tutta l’Italia: «Sto bene, sono a casa come tutti. Spero che questa situazione passi più presto possibile. Mi trovo ad Orlando, in Florida. Pure qui è tutto chiuso. Rimanere in casa è l’unico modo per sconfiggere il virus. Fa un effetto strano e triste vedere l’Italia così. Sono sicuro che riusciremo a rialzarci, siamo un popolo speciale. Spero passi tutto in fretta».
Nocerino sulla ripresa del calcio non usa mezzi termini nell’esprimere la propria posizione: «Sinceramente non me ne frega niente del calcio, perché in questo momento la priorità è la salute della gente. Non si può pensare al calcio, bisogna solo aiutare chi sta soffrendo e i dottori in qualsiasi modo. Serve fare il proprio dovere adesso».
Successivamente ha parlato di Zlatan Ibrahimovic, suo compagno al Milan nella stagione 2011/2012: «Lo vedo come l’ho sempre visto, determinato e un grande giocatore. È arrivato al Milan con grande determinazione, ha fatto da parafulmine a tutta la squadra. Ha personalità e si è accollato tante responsabilità, dato che il gruppo è giovane con giocatori futuribili ma senza campioni. L’unico campione è lui. È stato un grande colpo per il Milan e spero continui anche l’anno prossimo. Non credo si ritirerà. Guarderà l’aspetto tecnico, vuole finire vincendo e lasciando il segno».
L’addio di Zvonimir Boban e forse di Paolo Maldini potrebbe condizionare la scelta di Ibra. Nocerino concorda: «È arrivato con loro, quindi può influire. Sono persone serie, dirette e che alla fine sono prima uomini che professionisti. Quando uno è abituato a non essere uno yesman è così. Il fatto che in certi momenti dicano la verità può far male. Chi ha personalità e dice la verità non è visto nella maniera migliore. Io preferisco questo tipo di persone. Forse per questo c’è un po’ di confusione societaria adesso».
Un rimpianto in carriera: «Non aver giocato nel Napoli, avrei realizzato un sogno di mio padre e anche mio. Non c’è stata la possibilità di giocare la squadra nella mia città, mi sarebbe piaciuto. Ci sarei andato pure in Serie D, idem per tornare a Palermo.».