Il retroscena raccontato da Ancelotti su Calciopoli e su parte della penalizzazione tolta al Milan. E parla anche di Ibrahimovic, che poteva arrivare proprio quell’anno.
Causa Coronavirus, il calcio è fermo. E lo sarà ancora per diverse settimane. Alcuni club di Serie A spingono per la ripresa almeno degli allenamenti, in modo da non perdere la condizione fisica. Un aspetto che, sinceramente, in questo particolare momento storico, interessa davvero molto poco.
Eppure, c’è chi si lamenta. Non il Milan, che ieri in un comunicato stampa ha preso nettamente posizione. “Riprenderemo quando sarà garantita la sicurezza pubblica e dei calciatori“, un’uscita di grande intelligenza. Il problema della preparazione fisica, poi, è alquanto relativo.
Nell’intervista di oggi al Corriere dello Sport, Carlo Ancelotti ha spiegato che nell’estate 2006, dopo lo scandalo Calciopoli, da un momento all’altro dovette richiamare i suoi calciatori in giro per il mondo per giocare il preliminare di Champions League. Che po fu vinta proprio dai rossoneri.
Il motivo è semplice: una parte della penalizzazione inflitta al Milan venne revocata, così il Diavolo potè giocare quel preliminare. Ancelotti spiega: “Il Milan uscì inizialmente dai primi quattro posti e quindi dall’Europa, d’un tratto per non far retrocedere la Lazio ci venne tolta una parte della penalizzazione e fummo costretti a fare i preliminari di Champions“.
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L’Inter strappò Ibrahimovic al Milan
Non è finita qui. Ancelotti ha raccontato anche un altro retroscena, stavolta in riferimento a Zlatan Ibrahimovic. Nel 2006, lo svedese giocava per la Juventus; dopo la retrocessione in B, decise di andar via. Il Milan lo aveva praticamente preso.
Le parole di Carlo: “Stavamo per prenderlo: va bene, va bene, va bene. E quando Galliani riuscì a convincere Berlusconi, Ibra si era accordato con l’Inter“. Chissà come sarebbe cambiata la storia con un arrivo al Milan di Ibrahimovic anticipato di cinque anni.