Christian Abbiati ha raccontato alcuni aneddoti della sua lunga esperienza al Milan. L’ex portiere rossonero fu acquistato da Adriano Galliani nel 1998.
Christian Abbiati ha militato per tanti anni nel Milan e vinto più trofei. Ha anche avuto l’incarico di club manager nella stagione 2017/2018, prima di farsi da parte.
Oggi guarda i colori rossoneri da semplice spettatore e tifoso. In un’intervista concessa a Milan TV ha avuto modo di rispondere a più domande. Si è partiti dal suo arrivo a Milanello: «Giocavo in Serie C nel Monza. Stavamo vincendo il campionato, mi chiamò Galliani e disse che era intenzionato ad acquistarmi. Io ero il più felice al mondo, essendo di Milano giocare nel Milan era un sogno. Ricordo che avevo le visite mediche dopo la finale per la promozione in Serie B. Abbiamo vinto e fatto festeggiamenti vari, la mattina dopo non mi sono presentato alle visite mediche col Milan…».
Abbiati ha indicato anche la sua partita indimenticabile: «Sono due. Il primo derby giocato, che finì 2-2, e quello del 3-0 nella stagione dell’ultimo Scudetto vinto. Prima della partita mi si avvicina Pato e mi disse di stare tranquillo, perché io avrei parato tutto e lui avrebbe fatto due gol. Così successe. Bravo Ale ad aver indovinato tutto».
L’ex portiere ha successivamente spiegato quale partita vorrebbe rigiocare: «Un derby nel quale commisi io l’errore in uscita sul gol di Samuel». Si riferisce alla sconfitta dell’ottobre 2012.
Qual è stato il suo compagno più forte? Christian risponde: «Faccio fatica, perché ho avuto la fortuna di giocare con grandissimi campioni nel Milan».
E l’avversario più forte? Replica così: «Messi».
Abbiati racconta le reazioni che aveva quando scopriva che sarebbe andato in panchina: «Sul momento nessuna, perché il calcio è un gioco di squadra. Prima veniva la squadra e dopo io. Poi mi capitava di dire i miei pensieri all’allenatore».
Una foto da pubblicare su Instagram? Non ha dubbi: «La parata fondamentale fatta a Perugia nel 1999».
Indica i compagni che vorrebbe per una partita di calcetto: «Non possono mancare Gattuso e Brocchi. Poi dico Nesta e Pirlo. Mi spiace per Ambrosini, però…».