Milan, Zlatan Ibrahimovic pensa seriamente al ritiro adesso. Oltre alla rivoluzione interna in società, un’altra soluzione lo spinge verso questa soluzione. L’ultima speranza, paradossalmente, resta Ivan Gazidis.
Milan, e se l’avventura di Zlatan Ibrahimovic fosse finita qui? E’ il Corriere dello Sport oggi in edicola a sottolineare il quesito. Come infatti riferisce il quotidiano, è sempre più concreta la possibilità che la stagione non si concluda. E ciò, di conseguenza, potrebbe significare anche l’uscita di scena del fuoriclasse svedese.
Del resto, nel giro di pochi giorni, è successo di tutto in casa Diavolo. Zvonimir Boban è stato licenziato, Paolo Maldini appare segnato e anche in uscita e ora potrebbe esserci un pericoloso effetto domino nell’ambiente milanista. Quali motivazioni potrebbero spingere Ibrahimovic a restare senza i suoi uomini di fiducia?
Milan-Ibrahimovic, la situazione
Una situazione che spinge il calciatore dritto verso il ritiro. Un’idea – svela il quotidiano – in realtà già balenata nella testa del giocatore lo scorso autunno. Ma furono proprio Boban e Maldini appunto a toccare le corde giuste e convincerlo a rituffarsi in una nuova emozionante avventura. Con la premessa però di rinviare l’argomento successivamente.
Ed ecco che ora più che mai torna prepotentemente. E al di là degli addii dirigenziali, anche per la stessa questione del coronavirus. Nel senso che quest’emergenza sanitaria gli ha riacceso il dubbio sulla possibilità di trascorrere un altro anno intero lontano dalla moglie e dai figli. Perché questa, dal suo arrivo, non si è mai più riunita dal suo approdo in Lombardia. Solo rapide full-immersion milanesi, ma base in Svezia questa volta.
Così il gigante di Malmo accarezza sempre più l’idea di appendere gli scarpini al chiodo. L’ultima possibilità resta Ivan Gazidis, il quale, malgrado tutto, vedrebbe di buon occhio un suo prolungamento considerando i numeri mostrati dal suo approdo. E sembrerebbe che l’Ad sia disposto anche a derogare sul nuovo tetto-ingaggio pur di trattenerlo. L’ultima parola, tuttavia, spetterà allo svedese.
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