Marco Materazzi e Zlatan Ibrahimovic, nuova puntata dell’eterna diatriba. E’ l’ex interista a riaccendere il confronto: il 46enne provoca lo svedese con un post via Instagram.
Marco Materazzi e Zlatan Ibrahimovic, arriva un nuovo episodio dell’eterno confronto. E come spesso accade, è l’ex interista a riaccendere una diatriba ormai piuttosto nota contro l’attaccante svedese.
L’ex difensore, questa volta, ne ha approfittato per punzecchiare l’ex compagno di squadra attraverso un messaggio Instagram. Nel pieno della ‘stay at home challenge’, un’iniziativa social nata nel pieno dell’emergenza coronavirus, Materazzi ha taggato e sfidato il gigante scandinavo per la sfida.
Questa, semplicemente, consiste nel palleggiare il più possibile con un rotolo di carta igienica. Nulla di male e malizioso in fondo, se non fosse che l’ex nerazzurro lo abbia fatto davanti alla coppa dei campioni vinta nell’anno del triplete con tanto di sfondo musicale con “We are the Champions”. Oltre al messaggio velato poi segue quello diretto: “Vediamo se ci riesci… se vuoi la coppa te la presto”, scrive infatti il 46enne di Lecce.
Ibrahimovic-Materazzi, l’inizio della rivalità
La rivalità, come raccontato dallo stesso Ibrahimovic in un’intervista dello scorso dicembre, nasce dai tempi in cui il talento di Malmo vestiva il bianconero: “Ero alla Juve e giocavo contro l’Inter. Materazzi mi fa un’entrata assassina e mi fa male. Come calciatore era cattivo. Ci sta, ma ci sono due modi per giocare da cattivo, uno è per farti male. Volevo tornare in campo solo per ripagare Matrix, perché se uno mi fa una cosa così non mi passa più dalla mente. Ma dopo due minuti ho troppo dolore, non riesco a giocare”.
La prima occasione della vendetta arrivò col Milan e Ibra non se la lasciò sfuggire: “Arrivo al rigore, e chi mi ha fatto fallo? Materazzi. Doppio rigore, 1-0 Milan. Nel secondo tempo Matrix mi carica e gli faccio una mossa di Taekwondo. L’ho mandato in ospedale. Stankovic mi dice: “Perché lo hai fatto, Ibra?” E io gli rispondo: “Ho aspettato questo momento per quattro anni. Ecco perché”. E me ne sono andato. What goes around comes around. Poi il Milan ha vinto ed è stato un bel momento perché la vecchia società era grande”. E’ così, dunque, che ha avuto origine il tutto.
LEGGI ANCHE: CORONAVIRUS, LUTTO PER ROBERTO MANCINI