Jesus Suso punta il dito contro la società rossonera, dalla quale si è separato a gennaio scorso. Impossibile, secondo lui, costruire qualcosa di solido.
Duro e senza mezzi termini. Jesus Suso torna a parlare con severità della sua esperienza al Milan, durata fino allo scorso gennaio.
L’attuale fantasista del Siviglia è stato intervistato da AS per discutere anche della sua vecchia squadra, grazie alla quale si è fatto conoscere internazionalmente.
“Al Milan si cambia sempre, troppo spesso – ha detto Suso – Ho avuto tre presidenti diversi, vari allenatori e dozzine di compagni differenti ogni anno. Impossibile così costruire un progetto solido, ogni stagione si doveva ricominciare da capo”.
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Suso ha denunciato dunque le infinite rivoluzioni recenti in casa Milan. Un pensiero non del tutto errato, visto che lo spagnolo ha vissuto ben tre cambiamenti societari in tre anni.
L’ex rossonero ha parlato anche dell’effetto Coronavirus sul calcio: “Il calcio passa in secondo piano. Cerco di allenarmi in casa, ma è monotono, riprendere a giocare sarà difficile. Servirà una specie di precampionato prima di ricominciare”.
Infine un pensiero alla città di Milano: “Non immaginavo tale impatto in Italia. A Milano so che non hanno neanche posti per i malati. Musacchio mi ha detto che la sua famiglia è fuggita in Spagna, lui però è dovuto restare in piena quarantena”.
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