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Rafael Leão, maxi risarcimento allo Sporting: la ricostruzione dei fatti

Milan, maxi stangata per Rafael Leão: il tribunale sportivo lo condanna a una multa da 16.5 milioni di euro nei confronti dello Sporting Lisbona. Ecco cosa è successo. 

Rafael Leão e Theo Hernandez (©Getty Images)

Milan, un fulmine a ciel sereno per Rafael Leão. Perché il talento rossonero, attualmente in Portogallo causa l’emergenza coronavirus, dovrà risarcire lo Sporting Lisbona con una mega cifra come stabilito ieri dal TAS di Losanna.

16 milioni e mezzo. E’ questa stangata inflitta al talento lusitano, con la somma che verrebbe girata direttamente al suo vecchio club prima del passaggio al Lilla. Ma non è ancora finita. Perché come riferisce La Gazzetta dello Sport oggi in edicola, la sconfitta è avvenuta in un tribunale sportivo. Ma Rafael, adesso, potrà adire la giustizia civile e ricorrere in appello.

Il motivo della multa è lo svincolo apparentemente irregolare dal club che lo aveva cresciuto. Il tutto risale a maggio del 2018: Leão era appunto un tesserato dello Sporting, la cui sede sportiva fu improvvisamente invasa dagli ultras furiosi per i pessimi risultati sportivi del momento. Fu un evento choc e che portò a un esodo di massa, con gran parte dei giocatori che optarono per la risoluzione del contratto.

Tra questi c’era anche Leão, il quale decise poi di citare la società per un risarcimento danni. Ma la situazione si è ribaltata. L’atleta chiese 390 mila euro, ma lo Sporting passò al contrattacco con una richiesta di 45 milioni e 292 mila euro per l’abbandono del ragazzo passato successivamente passato al Lilla.

La Fifa non interviene e si arriva al tribunale sportivo nazionale che ha appunto condannato il calciatore. Da quanto si vocifera in Portogallo, Leão paga il fatto di essere tornato indietro all’Accademia dello Sporting per allenarsi anche soltanto per pochi giorni.

In più c’è la testimonianza di uno degli aggressori di quei giorni caldi. Un ultrà, amico di infanzia del giocatore, gli avrebbe infatti detto «non preoccuparti, con te non abbiamo alcun problema». Per i giudici, quindi, quello del classe 99 sarebbe stato un modo per spiccare il volo.

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Scritto da
Pasquale Cacciola