Gravina, presidente della FIGC, ha parlato della ripresa del campionato e ha spiegato che va per forza concluso anche per un aspetto economico importante.
In questo momento in Italia c’è grande incertezza. Così anche nel calcio, fermo ormai da diverse settimane a causa dell’allarme Coronavirus. Vista la situazione attuale, è difficile immaginare un rientro ad inizio aprile. Più probabile che il tutto slitti a maggio.
La UEFA ha già ufficializzato il rinvio di Euro 2020, questo permette alle Federazioni e alle varie Leghe di poter concludere la stagione incorso. Gravina, intervistato da QSVS, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni sulla ripresa del campionato e sulle ipotesi del momento.
Sul rientro a inizio maggio: “L’abbiamo ipotizzata e intanto abbiamo già messo giù un calendario dal 3 maggio al 30 giugno. Probabilmente servirà anche qualche giorno a luglio. Ci siamo già rivolti alle autorità competenti. Terremo conto delle competizioni europee e degli impegni delle Nazionali. In caso straordinario potremmo pensare di arrivare al 30 luglio“.
Sulla possibilità di annullare il campionato: “Mai presa in considerazione. Inutile nasconderlo, c’è un aspetto economico importante. I club potrebbero perdere 700 milioni. Coppa Italia? Ci stiamo lavorando, Milan e Napoli potrebbero andare in Europa League in caso di vittoria quindi è un torneo importante“.