Paquetà e non solo: tanti i flop brasiliani in casa rossonera negli ultimi anni. Thiago Silva ultimo grande rappresentante verdeoro.
C’era una volta il Milan made in Brasile. Il club rossonero nella sua storia ha vantato moltissimi campioni di origine brasiliana, capaci di fare la differenza.
Da Altafini a Kakà, passando per Cafu, Ronaldinho e Leonardo, il Milan ha sempre mostrato un’anima verdeoro, andando a pescare tanti talenti dal Sud America capaci poi di sfondare nel vecchio continente.
L’ultimo grande nome resta Thiago Silva. L’attuale capitano del PSG è stato, secondo la ricostruzione di Tuttosport, l’ultimo grande erede della tradizione brasiliana a Milanello.
Dopo il suo addio, nel 2012, il Milan non è riuscito a trovare calciatori della Seleçao che potessero essere in grado di replicarne le gesta e le qualità caratteriali.
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Da Pato a Paquetà, brasiliani sotto tono al Milan
Eppure non sono mancati gli innesti brasiliani negli ultimi dieci anni. Il Milan ha puntato tanto su Alexandre Pato, l’enfant prodige del calcio sudamericano.
Dopo un avvio superlativo, Pato si è perso. Nel momento in cui avrebbe dovuto fare il salto di qualità è letteralmente crollato, anche per i tantissimi infortuni muscolari.
Lo stesso vale per Robinho. Non da dimenticare la sua esperienza al Milan, con tanto di Scudetto vinto nel 2011. Ma successivamente non è stato in grado di replicare le tanto apprezzate gesta tecniche.
Da dimenticare il ritorno di Ricardo Kakà al Milan, nella stagione 2013-2014. Una sorta di ‘canto del cigno’ che i tifosi rossoneri avrebbero evitato volentieri.
Male anche Alex e Luiz Adriano, elementi sicuramente di ottima qualità, ma incapaci a San Siro di farsi notare. Il difensore si ricorda solo per un bel gol nell’ultimo derby vinto contro l’Inter.
E arriviamo ai giorni nostri: l’enigmatico Lucas Paquetà, costato più di 35 milioni ma finito nel dimenticatoio. E pure il redivivo Leo Duarte, ormai da mesi relegato in infermeria. Il Brasile dalle parti di Milanello non va più di moda.
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