Rafael Leao è entrato al posto di Ante Rebic durante Milan-Genoa, ma il suo contributo è stato scarso. Dall’ex Lille ci si aspetta molto di più, deve fare un salto di qualità mentale e tecnico-tattico.
Rafael Leao da diverse partite è una riserva e le gerarchie di Stefano Pioli sono ben definite. L’esplosione di Ante Rebic ha fatto finire in panchina il 20enne portoghese.
Anche se non è un titolare, l’ex di Sporting Lisbona e Lille deve essere bravo a farsi trovare pronto quando viene chiamato in causa. Questo non è sempre successo. Ad esempio, ieri in Milan-Genoa il suo ingresso non ha portato praticamente nessun beneficio.
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La sua freschezza atletica avrebbe dovuto rappresentare un valore aggiunto e così non è stato. Pioli è rimasto scontento da come si è mosso: «Doveva stare più vicino a Ibrahimovic, ma non sempre ha preso la posizione adatta». Il mister si aspettava che Leao riuscisse a dare una scossa, sfruttando la sua velocità e la propensione a saltare in dribbling gli avversari. Invece, non è riuscito a incidere.
Aveva sostituito un Rebic irriconoscibile al 57′, pertanto aveva oltre mezzora da utilizzare per mostrare il suo valore. Non l’ha sfruttata. Le colpe non sono completamente sue, visto che in generale tutta la squadra ha deluso ieri contro il Genoa. Solamente due-tre giocatori del Milan si salvano nella sconfitta subita a San Siro.
Ma se diversi suoi compagni nelle partite precedenti avevano comunque fatto delle buone prestazioni nel complesso, Leao continua a non convincere. È un attaccante con delle qualità che non riesce ancora a mettere bene al servizio della squadra. Non giocare con continuità è un problema, ma deve pure essere bravo a sfruttare le chance che gli capitano. La sensazione è che a livello di atteggiamento debba maturare moltissimo, oltre che sotto l’aspetto tecnico-tattico.
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