Il probabile addio di Paolo Maldini e Zvonimir Boban crea perplessità sulla permanenza di Zlatan Ibrahimovic al Milan. Il 38enne centravanti svedese potrebbe decidere di non rimanere.
Le parole di Zvonimir Boban alla Gazzetta dello Sport hanno messo in evidenza la spaccatura interna alla dirigenza del Milan. Da una parte ci sono lui e Paolo Maldini, dall’altra Ivan Gazidis.
La resa dei conti avrebbe dovuto avvenire a fine stagione, ma il dirigente croato ha deciso di anticipare i tempi e ha invocato l’intervento di Elliott. Il fondo americano, proprietario del club, dovrà prendere una posizione dopo aver sentito le parti. Secondo quanto sta trapelando, il “vincitore” della contesa sarà Gazidis. Infatti, l’ex CEO dell’Arsenal è stato voluto direttamente dall’hedge fund guidato da Paul Singer e difficilmente verrà mandato via.
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Tra le incognite del futuro del Milan c’è anche la permanenza di Zlatan Ibrahimovic, il cui contratto va in scadenza a giugno 2020. Gli artefici del suo ritorno in rossonero sono stati Maldini e Boban, che però sembrano destinati a lasciare il club. Senza di loro, il 38enne svedese rimarrà lo stesso? Questa è domanda che è normale porsi.
Secondo quanto riferito da Tuttosport, l’addio dei due dirigenti potrebbe cambiare lo scenario. Maldini e Boban avevano già chiesto a Elliott di prolungare il contratto di Ibrahimovic fino al 2021. Un’operazione importante economicamente, visto che il giocatore andrebbe a guadagnare circa 7 milioni di euro netti annui.
Nonostante sia evidente l’importanza di Zlatan per il Milan, la sua permanenza è in dubbio. Non solo bisognerà vedere se Gazidis lo vorrà confermare con annesso ingaggio pesante, ma anche se l’attaccante stesso vorrà rimanere con un nuovo ribaltone societario.
Non bisogna dimenticare che Mino Raiola, agente di Ibrahimovic, non apprezza granché l’attuale Milan. Ha già auspicato una cessione del club, non credendo nel progetto della proprietà Elliott. Di fronte a cambiamenti del management sportivo, potrebbe consigliare a Ibra di non rinnovare il contratto. Ovviamente la decisione finale è sempre del giocatore.
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