Le parole di Zvonimir Boban hanno segnato e sottolineato la frattura e la scarsa unità di intenti tra le anime del club rossonero.
Zvonimir Boban ha detto la sua. Schietto, sincero e anche caustico, come spesso accade quando l’ex fenomeno croato si fa sentire pubblicamente.
Le parole dell’altro ieri del dirigente Milan hanno sottolineato una spaccatura dirigenziale all’interno del club. Non c’è unità di intenti, convivono troppe anime dalle parti di via Aldo Rossi e evidentemente non virano tutte dalla stessa parte.
Il day-after a Milanello è silenzioso. Si è appreso del rinvio di Milan-Genoa con una certa calma e filosofia, si continua a fare quadrato sulla squadra e su mister Stefano Pioli. Ma è ovvio che il management non possa continuare su questi termini.
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Come sostiene la Gazzetta dello Sport, Boban ha puntato il dito contro Ivan Gazidis, l’amministratore delegato del Milan che avrebbe idee tecnico-sportive e finanziarie ben diverse da quelle del croato.
I contatti con il ‘genio’ Ralf Rangnick sono stati visti come un colpo basso da Boban. La frattura tra le parti è quasi insanabile, ma il problema è che la proprietà Elliott Management sembra appoggiare Gazidis.
Quello di Boban è un ultimatum: o Elliott sarà chiaro nelle proprie intenzioni oppure sarà divorzio. E anche Paolo Maldini potrebbe ipotizzare un saluto definitivo nonostante l’attaccamento ai colori rossoneri.
Gazidis è invece un intoccabile. Ha un contratto blindatissimo, ha la fiducia del fondo Elliott e, nonostante i tifosi rossoneri non appaiano felici del suo lavoro, ha la freddezza necessaria per lavorare sotto traccia e riportare il Milan a respirare da un punto di vista finanziario.
La sua politica, fatta di tagli, risparmi e investimenti solo di prospettiva, avrà la meglio sull’anima viscerale e immediatamente ambiziosa di Boban? Solo il tempo lo svelerà.
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