Intervista clamorosa di Boban alla Gazzetta. Il dirigente croato ha attaccato pubblicamente Gazidis e ha chiesto l’intervento di Elliott per il bene del Milan. Adesso la rottura è chiara ed evidente.
Le parole di Zvonimir Boban alla Gazzetta dello Sport rischiano di scatenare un vero e proprio putiferio. Il dirigente del Milan si è letteralmente scagliato pubblicamente contro Ivan Gazidis, che di recente, proprio alla rosea, aveva parlato d “Milan unito”.
A quanto pare non è così, proprio come rivelato da alcuni media nel corso di questi mesi. Ecco, di seguito, il virgolettato riportato dal giornalista Nicolò Schira sul suo profilo Twitter: “Milan unito? Ci credevo. Su Rangnick scorrettezza. Per il bene del club la proprietà intervenga, ma Elliott dovrà essere precisa su budget e obiettivi. Nonostante i tagli, non sappiamo che margini avremo…“.
A quanto pare su Rangnick è tutto vero. Ma Boban non l’ha presa molto bene: “Non avvisarci su Rangnick è stato irrispettoso e inelegante. Non da Milan, o almeno non da quello ricordavamo fosse il Milan. Per il bene del club, la proprietà intervenga. Dovrà essere precisa su budget e obiettivi. Nonostante i tagli di gennaio, non sappiamo che margini avremo”.
Il croato chiede di mettere a posto le idee con la proprietà: “Per il bene del Milan, è necessario che il meeting con Elliott avvenga il prima possibile. Noi dovremo essere rispettosi delle esigenze di equlibrio economico-finanziario, la proprietà dovrà essere rispettosa dei risultati sportivi affidati a chi rappresenta la storia e i valori di un grande club”.
Infine sul progetto giovani e sul mercato di gennaio con innesti di esperienza: “Ci hanno chiesto di ringiovanire la rosa e lo abbiamo fatto, ma l’arrivo di gente esperta a gennaio ha dimostrato che avevamo ragione, i giovani sono cresciuti in breve tempo“.
Il missile di #Boban a #Gazidis alla Gazzetta: “#Milan unito? Ci credevo. Su Rangnick scorrettezza. Per il bene del club la proprietà intervenga, ma #Elliott dovrà essere precisa su budget e obiettivi. Nonostante i tagli, non sappiamo che margini avremo…”. Altro che tutti uniti
— Nicolò Schira (@NicoSchira) February 28, 2020