La nostra intervista in esclusiva ad Attilio Tesser, allenatore del Pordenone e di Tommaso Pobega, il centrocampista di proprietà del Milan che ha stregato tutti.
Avanti coi giovani. Se provengono dal settore giovanile, ancora meglio. Matteo Gabbia si è preso la scena nelle ultime settimane. L’anno prossimo potrebbe farlo Tommaso Pobega, protagonista in Serie B con la maglia del Pordenone.
Diciotto presenze finora, cinque assist e tre gol. Ma sono le prestazioni, le qualità e la personalità ad aver attirato l’attenzione. Il Milan osserva, naturalmente con grande interesse. Per conoscere meglio le qualità del ragazzo, la redazione di MilanLive.it ha contattato in esclusiva Attilio Tesser, l’allenatore del Pordenone che ha lanciato con grande coraggio Pobega fin da inizio campionato.
LEGGI ANCHE: SARRI E ALLEGRI, DESTINI INCROCIATI: IL MILAN OSSERVA
Mister, ci parli di Pobega.
“Sta facendo la sua prima esperienza in Serie B e la stagione è decisamente positiva. Un centrocampista che abbina qualità e quantità. Che è tutto sinistro. Ha una capacità di inserimento e finalizzazione importante, è una delle sue doti migliori, è in possesso di un grande tiro di sinistro, molto potente. Tatticamente deve migliorare ma è cresciuto già molto. Ha una mentalità, delle motivazioni, un’umiltà e una voglia di crescere importante che gli faranno fare miglioramenti ulteriori che gli possono portare a fare la carriera da calciatore”.
In quale zona del campo si esalta di più?
“E’ una mezzala classica, ha l’identikit dell’interno di centrocampo, dinamico e con una buona qualità e visione di gioco. Esprime il meglio di sé nella progressione. Fa bene in entrambe le fasi. In zona offensiva ha tempi di inserimento con o senza la palla. In possesso ha lo spunto, l’accelerazione importante e porta via anche gli avversari. Ed ha una buona visione di gioco. Box to box? Possiamo definirlo così”.
Ha la mentalità giusta?
“Un grandissimo lavoratore, è uno che vuole arrivare. Si impegna, ogni allenamento per lui è come la partita. Ha la mentalità giusta di chi vuole arrivare e lo fa con umiltà. Non è ossessionato e non ha presunzione. Interpreta bene l’obiettivo che ha, cioè quello di migliorarsi. Ed è proprio una sua caratteristica. Ci sono molti ragazzi bravi ma che non riescono a rimanere concentrati con continuità negli allenamenti. Invece Tommaso lo è”.
Paragoni?
“Dobbiamo pensare ad un centrocampista potente, fisicamente strutturato. Si avvicina ai giocatori della Fiorentina, potrei dire Vecino dell’Inter… Uno che si propone dentro. La sua caratteristica è la gamba, l’inserimento e anche la finalizzazione. E lo fa sempre bene nell’azione. Davvero la classifica mezzala che va nello spazio e si propone. Milinkovic-Savic? Possiamo dire di sì, la struttura fisica è quella”.
Immagina un percorso alla Castrovilli?
“Castrovilli l’ho lanciato io alla Cremonese in Serie B. Le caratteristiche sono diverse. Gaetano è diverso, è più tecnico, ma ha saputo adattarsi alle qualità fisiche. Di solito chi ha forza nella tecnica, pensa a giochicchiare. Invece ha fatto il salto di qualità proprio dal punto di vista fisico e l’ha abbinata alla sua tecnica. Tommaso è un giocatore con altre caratteristiche: è più potente ma ha meno tecnica. Quando fa partire la sua corsa è devastante. Castrovilli invece lo è nella qualità. Pobega può ripetere il percorso di Castrovilli ma parliamo di due giocatori molto diversi. Se Gaetano è migliorato nel fisico, Tommaso deve migliorare nella qualità ma ha delle ottime basi. Con Castrovilli da una parte e Pobega dall’altra saremmo messi molto bene”.
E’ già pronto per il Milan?
“Imparerebbe dai grandi e questo aumenterebbe la sua capacità. Giocare con quelli bravi si diventa ancora più bravi, sotto ogni aspetto. Tommaso viene da: Primavera, Ternana in Lega Pro e ora il Pordenone come prima strada. In una rosa ci sta, sono convinto che farà una buona carriera e nella rosa del Milan può starci. Sta ai rossoneri decidere se tenerlo o mandarlo ancora in prestito. Castrovilli ha fatto due anni in Serie B, al termine della prima forse non era pronto… Ma le qualità non cambiano, la mentalità sì”.
Quindi qual è il suo consiglio?
“Io consiglio quello che fatto la Fiorentina. L’ha preso e l’ha lasciato due anni alla Cremonese, ma nel frattempo l’ha portato in ritiro. Lì si valuta se è pronto e se può essere utile. La valutazione deve essere fatta dal club a cui appartiere. Pobega è sicuramente un giocatore di prospettiva. Sarà un giovane emergente del nostro calcio”.
LEGGI ANCHE: IBRAHIMOVIC, SI AL RINNOVO MA AD UNA CONDIZIONE