Milan tra errori arbitrali e squadra fragile: club inquieto

C’è ancora aria pesante in casa Milan: le decisioni arbitrali di Firenze continuano a non convincere anche a mente fredda, poi c’è la consapevolezza anche di un clamoroso suicidio di squadra. 

Ante Rebic Fiorentina Milan
Ante Rebic e la squadra esultano in Fiorentina-Milan (©Getty Images)

Umore ancora nero in casa Milan, perché la squadra tradisce proprio sul più bello. Quando aveva ormai agguantato una nuova pesante vittoria, questa volta addirittura in trasferta, e quando si era ormai rimpossessato del 6° posto valevole l’Europa League.

E’ stato pessimo, invece, l’1-1 maturato a Firenze. Perché non si tratta di un risultato recuperato coraggiosamente e con maestria, ma di due punti buttati dopo essere stato padroni del match e in superiorità di un uomo e di un gol.

Come riferisce La Gazzetta dello Sport oggi in edicola, sono due gli elementi che inquietano il Diavolo: alcune decisioni arbitrali e alcuni atteggiamenti della squadra. Con la sensazione che questi due punti persi, alla fine, potrebbero pesare parecchio in vista dell’obiettivo finale.

Milan e il vertice con Calvarese: il retroscena

Ma da quanto filtra, non saranno fatti passi ufficiali con l’organismo arbitrale. Anche perché dirigenza rossonera è riuscita a confrontarsi sia con l’arbitro Giampaolo Calvarese in un colloquio di fine partita giudicato sereno e collaborativo, poi anche con i designati Var. In questo secondo caso, tuttavia, le spiegazioni sarebbero state ritenute meno convincenti.

Al Milan restano dunque dei dubbi su quando accaduto all’Artemio Franchi nel finale, ma i vertici arbitrali non considerano quanto accaduto un errore e quindi Calvarese non rischia alcun tipo di conseguenza.

Ma è stato anche un suicidio di squadra

Poi però c’è anche l’aspetto interno, perché il Milan non vuole ridurre il tutto alla sola scelta arbitrale. Alla base, piuttosto, c’è stato anche l’inspiegabile calo di tensione quando era invece il momento di tener botta. Ne viene fuori pertanto una fragilità evidente sul piano psicologico, nonché mancanza di coraggio e dell’assunzione di responsabilità.

Quando gli avversari pressano e l’orologio incombe, il Milan va in tilt. Non è un caso che tra Inter, Juventus e Fiorentina la squadra di Stefano Pioli è stata rimontata tre volte nelle ultime quattro uscite. Il rischio, dunque, è di rovinare quanto di buono fatto nel 2020.

Non mancano di certo i numeri e i fatti positivi che hanno accresciuto la stima della dirigenza nel tecnico, ma bisogna aggiungere una svolta vera e decisa per avere un orizzonte più definito sia in termini di Europa che di panchina.

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