Il pareggio di Firenze sta stretto ai rossoneri, che contestano l’arbitraggio di Calvarese ed il rigore dell’1-1 finale.
Ingiustizia. E’ ciò che in casa Milan si grida dopo il pareggio di ieri contro la Fiorentina, nell’anticipo della 25.a giornata di Serie A.
Un 1-1 finale che non sta affatto bene agli uomini di Stefano Pioli, in grado di mettere sotto già nel primo tempo i padroni di casa, mostrando dunque i miglioramenti già osservati nelle scorse settimane.
Come riporta l’analisi della Gazzetta dello Sport, il Milan ha avuto due grosse colpe ieri sera: non aver concretizzato il dominio territoriale nei primi 45′, ma anche non essere riuscito a gestire e chiudere la gara dopo il vantaggio. C’aveva pensato il solito Ante Rebic ad inizio ripresa a far sognare i rossoneri.
Ma ciò che resterà impresso della gara del ‘Franchi’ è l’arbitraggio di GianPaolo Calvarese. Il fischietto di Teramo ha fatto andare su tutte le furie il Milan: prima il gol spettacolare di Zlatan Ibrahimovic annullato (a norma di regolamento) per un controllo di mani davvero lieve.
Poi la frittata: rigore per la Fiorentina già in 10 uomini a pochi minuti dallo scadere. L’intervento di Alessio Romagnoli sull’ex Patrick Cutrone è apparso veniale, quasi inesistente. Ma Calvarese ha scelto di concedere il penalty senza nemmeno consultare il VAR o rivedere l’azione al monitor.
Insomma una decisione a dir poco discutibile che lascia l’amaro in bocca al Milan. Brava la Fiorentina a crederci ed a non mollare dopo il rosso a Dalbert. Meno bene i rossoneri, incapaci di chiudere il match. Ma il protagonista negativo della serata è sicuramente Calvarese e la sua testardaggine.
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