Milan, tensione dietro le quinte: come riferisce La Gazzetta dello Sport, è in programma un incontro tra Paolo Maldini e Zvonimir Boban che vogliono spiegazioni da Ivan Gazidis. Sono almeno quattro i punti su cui discutere.
Ivan Gazidis, Paolo Maldini e Zvonimir Boban: accenni di tensione se non rottura in casa Milan. Lo rivela La Gazzetta dello Sport oggi in edicola. Come infatti riferisce il quotidiano, le voci relative a Ralf Rangnick hanno certificato quel che si era capito da un bel po’: in casa Diavolo ci sono punti di vista differenti, i quali, negli ultimi tempi, sarebbero diventati addirittura incompatibili.
Così ci sarà a breve un chiarimento tra le parti. Dt e Cfo hanno bisogno di capire quello che l’Ad rossonero pensa davvero di loro e i piani per il futuro. Anche perché il nome dell’ex tecnico del Lipsia, nel doppio ruolo allenatore-dirigente, hanno generato non poco sconcerto negli uffici di via Aldo Rossi.
L’incontro avverrà già nei prossimi giorni. Ma sono tanti altri i punti da chiarire, come il futuro di Zlatan Ibrahimovic, tra possibile rinnovo e ritiro, e quello di Stefano Pioli. Per quest’ultimo – assicura la rosea – servirebbe soltanto un miracolo chiamato quarto posto da parte di Gazidis, mentre per Maldini e Boban potrebbe esserci anche una conferma dato il lavoro svolto dal tecnico a cui magari si aggiungerà un finale di stagione brillante.
Sullo sfondo resta inoltre il capitolo rinnovi. E a tal proposito Gazidis ha le idee chiare sui trentenni tipo Simon Kjaer e Giacomo Bonaventura. Bisognerà però discutere e trovare una visione comune. Alla base di tutto c’è anche il problema degli investimenti sul mercato: Maldini e Boban si sono ritrovati alcune volte con le mani legate, il che anche ha creato malumore. I dirigenti rivendicano più autonomia.
Ma il vero nodo – evidenzia la GdS – sta soprattutto nelle diverse filosofie e nel modo di interpretare il Milan. Boban e Maldini hanno il club sottopelle, l’amministratore delegato ha sempre sostenuto di voler rispettare la storia invocando però modelli che non sono adattabili al blasone della società. E l’interesse per Rangnick, per esempio, va in direzione opposta al concetto di Milan italiano nell’anima che piace alle due vecchie bandiere.
La società smentisce accordi col 61enne tedesco, ma l’idea che qualcuno possa aver mosso passi nell’area tecnica, senza neppure consultarli, non va giù né a Maldini né a Boban. Il primo non si è mai accontentato di essere soltanto una bandiera ha sempre richiesto un ruolo operativo; così come al secondo l’idea di essere il essere il ministro degli esteri, per via dei suoi trascorsi alla Fifa, non gli piace affatto.
La figura Rangnick potrebbe così entrare in rotta di collisione con entrambi. Per andare avanti mantenendo in carica i dirigenti attuali, il Milan dovrebbe trovare una nuova forma di armonia. Il che – conclude il giornale – non sarà affatto facile.
Falk (Bild): “Milan-Rangnick, c’è l’accordo. Decisione entro un mese”