La rosa del Milan non è tutta da buttare. Ecco da quali giocatori ripartire e quali invece possono andar via in estate. Ma tutto dipende da allenatore e dirigenza.
E’ vero. Dal suo ritorno, le palle gol del Milan sono arrivate quasi esclusivamente da lui o grazie alla sua assistenza. Ciò nonostante, con un briciolo di ottimismo, ci sentiamo di affermare che il Diavolo non ha soltanto la faccia di Zlatan Ibrahimovic e che il pacchetto non è da scartare in toto. E anche se la classifica ci trova in una frustrante decima posizione con appena 32 punti, qualche segnale positivo e incoraggiante dall’inizio del 2020 c’è stato.
Con tutta probabilità, la stagione rossonera si concluderà ancora con un nulla di fatto. La Champions League è impossibile, l’Europa League è l’unica possibilità concreta. Ma il sesto posto non si può considerare un successo. Ecco perché, a meno di clamorose sorprese, in estate potrebbe verificarsi una vera e propria rivoluzione. Chiaramente prima di mettere le mani sul mercato bisognerà scegliere l’allenatore e capire se la dirigenza verrà confermata. Ma adesso andiamo ad analizzare reparto per reparto quali giocatori meritano la conferma e quali no.
Il primo fondamentale punto interrogativo lo merita la porta di Gigio Donnarumma. Il portiere campano in campo è una certezza: a parte qualche scivolone, in ogni caso agevolati da un corpo difensivo nel complesso debole e poco coeso, è sempre stato decisivo. Deve lavorare sulla continuità ma ad oggi l’addio in estate è un’ipotesi plausibile: il rinnovo sarà difficile e il Real Madrid gli ha già messo gli occhi addosso. Il Milan dovrà fare di tutto per provare a trattenerlo. Antonio Donnarumma può andare, così come Asmir Begovic, preso per soli sei mesi. Pepe Reina e Alessandro Plizzari rientreranno dai rispettivi prestiti. Se Gigio andrà davvero via, i rossoneri dovranno per forza prendere un sostituto all’altezza.
Per quanto concerne la difesa, mentre i vari Musacchio, Calabria e Conti sono questionabili alla luce di alcuni scivoloni importanti, meriterebbe all’opposto di essere tenuto come una reliquia Theo Hernandez. Il francese sta facendo vedere grandi cose, salvo qualche prestazione opaca in particolare in Coppa Italia. Piuttosto versatile, il 22enne si sta distinguendo per le sue doti di giocatore di movimento, capace di saltare da una parte all’altra del campo e di buttarla in porta all’occorrenza. Da capire anche la posizione del club su Alessio Romagnoli, che pare non essere più così incedibile. Ma è chiaro che parliamo di un giocatore importante dal quale si può ripartire.
Passiamo adesso al centrocampo. Ismael Bennacer merita assolutamente la conferma: dopo un inizio difficile, adesso è il fulcro della manovra rossonera. In pochi mesi è cresciuto tanto e ha ancora ampi margini di miglioramento. Franck Kessie invece ha deluso su tutta la linea e si potrebbe pensare ad una cessione per fare cassa. Lucas Biglia andrà via in scadenza, Rade Krunic può rimanere come riserva. Bisognerà intervenire sul mercato ma le mosse dipenderanno dal sistema di gioco utilizzato. Giacomo Bonaventura. Fino ad un certo punto scattante e onnipresente, ha perso leggermente la via, tanto da essere convertito a panchinaro nel match più atteso dell’anno. Anche lui è in scadenza e al momento non ci sono novità sul rinnovo. Dopo diversi anni potrebbe davvero andar via (è uno dei più “anziani” della rosa). Hakan Calhanoglu può rimanere, così come Lucas Paquetà. Ma entrambi hanno bisogno di fare il salto di qualità definitivo.
Infine il fronte attacco. Ibrahimovic deciderà a fine stagione se rimanere o no; sappiamo che nel suo contratto c’è un opzione per il rinnovo in seguito al raggiungimento di determinati obiettivi. Ma è chiaro che la scelta dipenderà da lui. Ante Rebic meriterebbe la conferma per quanto visto nell’ultimo periodo (è entrato in cinque degli ultimi sette gol del Milan). Anche nel derby di domenica scorsa ha dimostrato di essere in crescita. In estate potrebbe esserci un incontro con l’Eintracht per inserire un riscatto che al momento non c’è. Al di là della finalizzazione al minuto 40, proprio su assist di Ibra, il croato, soprattutto nel primo tempo, si è comportato da mastino. Rafael Leao è giovanissimo e con il tempo può crescere. Anche in questo reparto, però, Ibra o non Ibra, serve qualche innesto. Ma anche in questo caso, come già ripetuto più volte, dipende dall’allenatore, dal modulo e dalle necessità. E soprattutto dal budget.
di Chiara Rainis