Chi è Marcelino Garcia Toral, l’allenatore che potrebbe prendere il posto di Pioli nella prossima stagione al Milan. La carriera, come gioca, modulo ed episodi curiosi.
Marcelino sarebbe in pole per sostituire Stefano Pioli a fine stagione. Ne hanno parlato in molti stamattina: dalla Gazzetta dello Sport a La Repubblica, ma anche in Spagna. Il Mundo Deportivo infatti ha riportato di un accordo già raggiunto per l’anno prossimo.
In questo momento l’allenatore è libero da vincoli contrattuali. L’ultima esperienza al Valencia, esonerato a campionato appena iniziato a causa di divergenze con la società sul mercato. Soltanto pochi mesi prima aveva vinto la Coppa del Re ai danni del Barcellona. Un tecnico preparato ma con tanta garra: nel 2016 si dimise dal Villarreal in seguito ad una rissa con… Mateo Musacchio, oggi calciatore proprio del Milan. Una curiosità: nel 2016 incontrò l’Inter per l’eventuale sostituzione di Frank de Boer, ma alla fine la dirigenza nerazzurra gli preferì… Pioli.
Non è la prima volta che il nome di Marcelino circola nell’ambiente rossonero. Era anche uno dei candidati per sostituire Marco Giampaolo ad inizio ottobre. Maldini e Boban poi hanno optato per la pista italiana e quindi Pioli. Adesso è tornato in auge. Classe 1965, da calciatore è stato molto sfortunato. A 28 anni, quando giocava con l’Elche, si infortunò gravemente al ginocchio e decise di appendere gli scarpini al chiodo. Dopo un breve periodo di pausa e di formazione, nel 1997 ha iniziato la carriera da allenatore. Finora non si è mai mosso dalla Spagna: le esperienze più importanti sono al Siviglia (2011-2012), al Villarreal (2013-2016) e Valencia (2017-2019). L’unico trofeo nel suo Palmares è la Coppa del Re vinta coi Pipistrelli la scorsa stagione contro il Barcellona (oltre ad una Segunda Division con il Recreativo Huelva).
Marcelino è ossessionato da un solo modulo: il 4-4-2. Non per forza è alla ricerca del bel gioco. L’obiettivo delle sue squadre è reggere in difesa per poi colpire in ripartenza. Per il suo calcio servono giocatori rapidi, veloci e di grande sacrificio. Il Milan ad oggi non avrebbe i giocatori adatti. È vero che Pioli gioca con lo stesso modulo, ma l’interpretazione è molto diversa. Samu Castillejo è l’unico che si sposa con le idee di Marcelino. E infatti, i due hanno lavorato insieme al Villarreal e in quegli anni il calciatore era considerato un grande talento. Per l’allenatore la partita perfetta è “quella in cui non ci tirano mai in porta. Non mi piace il Tiki-Taka, mi piaceva molto il Borussia Dortmund di Jurgen Klopp“.
Con Klopp, però, ci sono state delle scintille. In semifinale di Europa League 2016 si affrontarono proprio Liverpool e Villarreal. L’allenatore dei Reds esultò in maniera smodata (a modo suo) e questo non andò giù a Marcelino. “Sarà un grande allenatore, ma non vorrei mai essere come lui“, disse in conferenza. Un buon allenatore ma anche un sanguinio. Se qualcosa non gli va bene, non si fa troppi problemi. Ed è questo il motivo che lo ha spinto lontano dal Valencia nel settembre del 2019. A 54 anni e con già diversi anni di carriera alle spalle, Marcelino ha ottenuto molto poco finora e non fa giocare particolarmente bene le sue squadre. Rappresenta sicuramente un profilo di “rottura” rispetto al passato ma siamo convinti che il Milan avrebbe bisogno di altro.