Carlo Ancelotti ha spiegato che a Napoli volevano cambiarlo, spingendolo ad essere diverso da come è abituato ad essere. Solo al Milan non è capitato ciò.
Carlo Ancelotti si è decisamente rilanciato all’Everton, squadra ereditata vicina alla zona retrocessione e portata a -5 da quella Champions League. Una rivincita dopo la burrascosa esperienza al Napoli terminata con l’esonero.
Intervistato dal Corriere della Sera, l’allenatore emiliano ha spiegato cosa lo ha infastidito di tutta la vicenda: «Mi dà fastidio che, quando le cose non vanno bene, mi dicano “Ah, bisogna usare la frusta, sei troppo buono, sei troppo gentile e accomodante coi giocatori!”. Ma dico: i dirigenti al mondo non conoscono come alleno? Non mi puoi prendere e poi dirmi di cambiare il mio modo non solo di allenare: il mio modo di essere. Perché io sono così, e così sono arrivati i successi. Se tu mi dici “Devi usare la frusta!”, è sbagliato, è sbagliato».
Ancelotti ha spiegato che quanto successo a Napoli gli è capitato anche in altre società, ma non al Milan: «Ma no, è successo anche al Chelsea, è successo al Paris Saint-Germain… Ho vinto tanto, lo so, ma i momenti difficili ci sono stati dappertutto. Anche al Milan ci sono stati dei passaggi difficilissimi. Però superati. Ecco: forse il Milan è stato l’unico posto dove non mi hanno detto: “Usa la frusta!”. Perché mi conoscevano».
Al Milan c’era una grande conoscenza reciproca tra Carletto e i dirigenti. Con i suoi metodi i rossoneri hanno vinto molto, anche se potevano vincere anche di più. Comunque adesso il tecnico di Reggiolo ha archiviato l’esperienza di Napoli ed è pienamente coinvolto nel progetto Everton. Non possiamo che augurargli il meglio.
Leggi anche -> CorSport – Bakayoko tornerebbe volentieri al Milan