Adriano Galliani a Tiki Taka ha commentato la situazione del Milan, l’esordio di Daniel Maldini, i derby di Champions League e retroscena su Rino Gattuso.
Adriano Galliani conosce benissimo il mondo Milan, essendo stato amministratore delegato della società per 31 anni. Tante le vittorie e i trofei alzati, poi l’addio nell’aprile 2017 in concomitanza con la cessione del club a Yonghong Li.
Ma il dirigente brianzolo è rimasto senza calcio per poco tempo. Infatti, è diventato AD del Monza dopo che Silvio Berlusconi ha deciso di acquistare la squadra. Spesso è a San Siro per vedere il Milan, al quale è rimasto molto legato pur essendo concentrato sulla nuova realtà lavorativa.
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Ieri sera Galliani è stato ospite della trasmissione Tiki Taka e ha difeso la proprietà Elliott Management Corporation e la dirigenza rossonera attuale, a volte al centro di critiche: “Una delle cose che mi dà più fastidio è quando si critica chi arriva dopo la cessione di un club. È inelegante, io sono un tifoso pazzo del Milan, voglio solo tifare e non darò nessun consiglio a due amici come Paolo e Zvone. Lasciamo a loro l’onore e l’onere di gestire questo Milan”.
Domenica non sarà a San Siro per il derby Inter-Milan, ma l’amministratore delegato del Monza ha grandi ricordi inerenti a questa sfida: “Nulla nella mia vita mia ha emozionato come le due semifinali di Champions contro l’Inter nel 2003. Era sempre un derby ma il fatto che fosse di Champions mi ha dato delle emozioni diverse. All’ultimo minuto sulla parata di Abbiati su Kallon ho pensato di morire, anzi ero morto. Ad Abbiati ho fatto un contratto a vita per due parate: quella e poi quella su Bucchi nell’anno dello Scudetto di Zaccheroni. Gli ho detto di decidere lui quando smettere e lui è andato avanti molti anni”.
Galliani successivamente si è espresso sull’esordio ufficiale in maglia rossonera di Daniel Maldini, figlio di Paolo e nipote di Cesare: “Noi siamo stati l’unica squadra al mondo che ha avuto la fortuna di avere padre e figlio che, da capitani, hanno alzato la Coppa dei Campioni. Perché il Real Madrid ha avuto i Sanchis, papà e figlio, che l’hanno vinta entrambi ma solo uno è stato capitano. Nel 1963 Cesare ha alzato la Coppa dei Campioni a Wembley e 40 anni dopo Paolo, sempre in Inghilterra, ha alzato la Champions. Speriamo che Daniel possa avere lo stesso destino di suo papà e di suo nonno: sarebbe una cosa bellissima”.
L’ex dirigente del Milan ha speso anche belle parole per Gennaro Gattuso, con il quale ha sempre avuto un rapporto fantastico: “Rino è straordinario, è una persona fantastica. Di lui ricordo il dopo Istanbul quando voleva andare via perché a quella sconfitta avrebbe reagito meglio lontano da Milano. Ma era un atto d’amore, allora lo chiusi in una stanza, l’ho lasciato dormire e sono tornato il giorno dopo, spalleggiato da suo padre. Dopo due giorni di pianti e di urla si convinse a restare e dopo due anni rivinse la Champions. Questo è il ricordo che ho di lui al di là dei trionfi in campo. È una persona super e che anche l’anno scorso da allenatore al Milan ha fatto bene. Fino a cinque minuti dalla fine del campionato era quarto in classifica”.
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