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ML – Alec Cordolcini: “Ecco Saelemaekers, talento del calcio e studente modello”

La nostra intervista a Alec Cordolcini, giornalista esperto di calcio belga e olandese, per parlare di Alexis Saelemaekers, il nuovo acquisto del Milan.

Alexis Saelemaekers con la dirigenza del Milan (foto AC Milan)

Alexis Saelemaekers è stato accolto con grande curiosità dal mondo Milan. Acquisto inaspettato perché nessuno prima d’ora ne aveva sentito parlare. Eppure la dirigenza rossonera non ha avuto dubbi nel prenderlo dall’Anderlecht. L’operazione è la solita: prestito con diritto di riscatto fissato a 8 milioni.

Una cifra non banale per un ragazzo del 1999. Se ne è parlato poco in Italia, ma in Belgio è considerato un interessante potenziale. Giocava in prima squadra da pochi anni, ma la sua sembra già una lunga carriera. Tanti allenatori e soprattutto tanti ruoli: terzino, esterno di centrocampo nel 3-5-2 e, da quest’anno, ala d’attacco. Il Milan lo prende per sostituire Jesus Suso e per giocare largo a destra nell’attuale 4-4-2 di Stefano Pioli. Un ruolo che ben si sposa con le sue caratteristiche.

I dubbi intorno a questo ragazzo sono davvero tanti. Il primo è quello che interessa meno sul campo: la pronuncia del suo cognome. La redazione di MilanLive.it ha contattato Alec Cordolcini, giornalista esperto di calcio belga e olandese, per conoscere meglio il nuovo giocatore rossonero. La prima domanda è proprio sulla pronuncia: “Si pronuncia Selemekers, la ae si legge e“. Mistero risolto.

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Dal ruolo al “problema” gol

Passiamo alle cose più importanti. Con l’Anderlecht ha giocato da terzino, esterno di centrocampo e ala. Dove rende di più?

“Il ruolo perfetto è della mediana in avanti. Sì, ha giocato più di un anno da terzino destro, però l’attitudine è la classica del terzino di spinta che dà maggior apporto in fase offensiva e di possesso palla rispetto a quando deve ripiegare e difendere. Quindi, ala destra o centrocampista a destra. Ma bisogna tener conto che ha una stagione abbondante da terzino, quindi sa difendere. Non è il classico esterno che lascia scoperto la zona e non ripiega. Però più gioca in avanti e più può aiutare”.

Perfetto quindi nel 4-4-2 di Pioli.

“Sì, esatto. Ha anche delle caratteristiche da ala: non è funambolico da dribbling secco, è un giocatore da quantità. Corre molto, si sovrappone, non fa sempre la stessa giocata. Quindi va bene anche come ala, ma in un 4-4-2 centrocampista destro o anche sinistro è la posizione più consona”.

Però ha segnato solo due gol con l’Anderlecht…

“Li ha fatti quest’anno quando ha giocato quasi esclusivamente da ala destra nel 4-3-3. Negli anni passati giocava o centrocampista nel 3-5-2 o terzino destro, quindi è ovvio che a livello numerico è difficile trovarlo nel tabellino dei marcatori. La statistica dei gol nel suo caso è da prendere con le pinze: bisogna pesare il suo passato. Se uno legge due gol in tre anni storce il naso, ma perché giocava terzino o esterno”.

Può diventare un giocatore importante?

“Ha tanti margini di miglioramento. Un aspetto è che può irrobustirsi a livello fisico. E’ cresciuto ma può dare ancora di più. Poi deve migliorare nel gioco di squadra. Ha l’attitudine a giocare per la squadra ma non sempre le scelte sono quelle giuste. Ogni tanto cerca giocate fine a se stesse, ma dipendono dagli allenatori che ha. Con uno come Pioli certe cose sarebbe meglio evitarle. Margini di miglioramenti sì, ce ne sono parecchi”.

Saelemaekers studente modello

Ti aspettavi che un club come il Milan potesse puntare su di lui?

“Bisogna fare un discorso che vale per tutti i giocatori del calcio belga o olandese. Alcuni arrivano ad un punto cosiddetto tetto, cioè si vede chiaramente che loro da quel campionato non possono più ottenere niente, quindi sono pronti per un trasferimento. Lui non ha ancora completato questo percorso, ma c’è da dire che si è trovato in un Anderlecht dove regna il caos. Trovarsi sballottato in ruoli diversi e con allenatori diversi, è ovvio che il suo sviluppo possa anche averlo frenato. Detto questo, è un giocatore che un anno e mezzo fa era indicato come uno dei talenti emergenti del calcio belga. A livello di scommessa può starci”.

Una curiosità: Saelemaekers è stato uno studente modello.

“Volente o nolente, è cresciuto mettendo sempre davanti gli studi alla carriera fino ad un certo punto. C’è una curiosità: come nella Masia, anche all’Anderlecht i giovani frequentano la scuola che si trova nei pressi del centro del vivaio. Quando lui è entrato nel vivaio, i genitori imposero la condizione di continuare il suo percorso scolastico indipendentemente dalle necessità logistiche del trasferimento. In un’intervista ha ammesso che questa educazione che gli è stata data l’ha aiutato a non avere quell’atteggiamento 100% sul calcio che magari hanno tanti ragazzi che poi quando si sentono arrivati non hanno determinati comportamenti”.

Scritto da
Pasquale La Ragione