Il cammino positivo dei rossoneri nel 2020 è merito delle nuove strategie tattiche e dell’entusiasmo portato da un certo Zlatan Ibrahimovic.
IZ Back. Un motto che ha fatto letteralmente impazzire i tifosi del Milan quando è divenuto ufficiale l’arrivo di Zlatan Ibrahimovic.
Il suo ritorno a Milanello, come sostenuto spesso da Stefano Pioli, è un beneficio incredibile. Soprattutto per la testa e la mentalità di una squadra che fino a quel momento aveva faticato non poco nel prendere la giusta rotta.
25 punti nel girone d’andata, il secondo peggior risultato da quando esiste il campionato a tre punti. Peggio aveva fatto solo Massimiliano Allegri nella stagione 2013-2014, quella del suo esonero.
Pioli però avrà a disposizione un Ibrahimovic in più nella seconda fase. E come scritto dal Corriere dello Sport sta plasmando il Milan a misura di Ibra, ovvero mettendo il calciatore svedese in condizione di essere leader determinante.
Ha segnato finora solo un gol, contro il Cagliari, mentre ne ha fallito uno clamoroso venerdì a Brescia. Ma Ibrahimovic è sempre determinante, anche se gioca da fermo. Sprona i compagni, incute timore agli avversari, fa perdere le sue tracce per poi riapparire all’improvviso, come nell’azione del gol vincente di Rebic.
Pioli ha ridisegnato il Milan di Ibra così: un 4-4-2 vecchie maniere, con una seconda punta a dare manforte allo svedese e due esterni offensivi pronti a servirlo. Lo schema giusto per ritornare a vincere. Per ora il campo sta dando ragione al nuovo Milan.
Non è un caso se da tre settimane il Milan vince e recupera posizioni in classifica. I rossoneri sono al 6° posto, in piena zona Europa League. Ora tutto è possibile.
Rebic entra e il Milan vince: la panchina gli sta stretta