Castillejo: “Cambiata la mentalità. Tifosi meravigliosi con noi”

Intervista a Samuel Castillejo a Milan TV. L’esterno rossonero ha parlato dei tifosi, di Marco Giampaolo e delle criticità affrontate nel girone d’andata.

Samu Castillejo Milan
Samu Castillejo (©Getty Images)

Dopo l’intervista a Sky Sport, Samuel Castillejo ha parlato anche ai microfoni di Milan TV. Lo spagnolo ha fatto il punto sul suo momento e quello della squadra, reduce da tre vittorie consecutive tra Serie A e Coppa Italia.

Sulla vittoria raggiunta in extremis contro l’Udinese a San Siro: “Abbiamo sofferto fino alla fine. Ci ha portato fiducia. Ho messo l’anima e cuore in campo, e alla fine abbiamo vinto”. 

Questo passaggio su “Cosa è cambiato col nuovo anno?”, sembra di sentire le parole che più volte ha ripetuto in passato Rino Gattuso. Ecco cosa dice Castillejo: “Abbiamo capito che per vincere non basta solo lo stemma del Milan che portiamo sul petto. Le partite si lottano, alla fine siamo giovani, ma dobbiamo correre l’uno per l’altro, dare una mano in più ai compagni, questo porta i risultati”.

Il suo bilancio da quando è al Milan: “Il primo anno ho giocato tanto, ma non titolare. Non è facile così, quando vuoi dimostrare chi sei e la tua voglia. Inizio duro, non giocavo, sono umile, ho giocato e non ho mai detto una parola di troppo. Ma quando mi è arrivata l’opportunità, mi sono fatto trovare pronto”. 

Sulla “standing ovation” di San Siro dopo Milan-Udinese ed in generale sulla sua personalità: “Tutto il mio lavoro è servito. Al di là di tatuaggi e capelli biondi, la prima impressione è diversa. Sono umile, mi piace lavorare, non dico mai cose sbagliate. Lavorare lavorare, poi arriva l’opportunità. Ho i valori che mi hanno insegnato i miei genitori. Penso più agli altri che a me stesso. E nel calcio fa gruppo”.

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Castillejo su Ibra, Giampaolo e EURO 2020

Su Zlatan Ibrahimovic e il suo apporto in campo e allenamento: “Solo la sua presenza fa paura. Dal suo arrivo è salito il livello di allenamenti e partite. Nei torelli, quando sbaglia quello al suo fianco e poi deve entrare lui nel cerchio, lo guarda storto e gli dice “dai, svegliati eh”. Alla fine questo ti fa aumentare il livello negli atteggiamenti e di qualità”. 

Rapporto con gli allenatori, in particolare svela un retroscena su Marco Giampaolo: “Per me rimane quello che mi ha detto Giampaolo quando se n’è andato, parole bellissime”. Purtroppo non fornisce ulteriori dettagli.

Sulla possibilità di una convocazione per EURO 2020 con la Spagna: “Preferisco guardare nel breve. Le cose cambiano velocemente. Penso a lavorare per me e la squadra, per guadagnare ancora più fiducia. Poi vediamo se arriva l’opportunità”.

Su Brescia-Milan e sui miglioramenti da fare nel girone di ritorno: “Sono in difficoltà per la classifica, sarà partita difficile. Noi siamo in un bel momento”.

Sul gruppo e sul cambio di mentalità, sentite le parole di Castillejo: “Noi dobbiamo essere un gruppo, unito, come una famiglia. Questo ti fa raggiungere gli obiettivi. Se ognuno guarda a sè stesso, poi andrà come è successo nel girone d’andata. Penso che questo lo abbiamo capito“.

Infine un commento sull’apporto dei tifosi: “Meravigliosi con noi. Sempre al nostro fianco, cantano fino alla fine. Lo stadio è con la squadra, c’era qualcosa che ci diceva che potevamo vincere anche dopo il pareggio dell’Udinese all’85’. I tifosi ci aiutano tanto”.

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