Milan, è ai titolo di coda la storia di Suso in rossonero: dopo tre panchina consecutive, ieri il giocatore ha palesato tutto il suo malcontento chiedendo la cessione già a gennaio.
Rottura definitiva tra Suso e il Milan. Lo riferisce La Gazzetta dello Sport oggi in edicola. Dopo tre panchine consecutive, cosa mai successa da quando è tornato al Milan, lo spagnolo ha chiesto e ottenuto un confronto con i dirigenti rossoneri.
E in 45 minuti di faccia a faccia in via Aldo Rossi, la società ha ribadito una situazione che di fatto era già piuttosto chiara ormai da qualche settimana: in questo nuovo Diavolo, non c’è spazio per lui. Sia per una questione di caratteristiche, ma anche per gli standard toccati molto più bassi rispetto al suo vero livello.
Il giocatore, dall’altra parte, si è sentito accantonato troppo fretta da club e tifoseria e ha manifestato ieri tutto il suo malcontento. Così – rivela il quotidiano – ha alla fine chiesto la cessione, soluzione tutt’altro che sgradita dalla società che ha bisogno urgentemente di monetizzare da qualche fronte.
Il problema, semmai, è trovare un acquirente in appena 10 giorni. E farlo alle proprie condizioni. Ossia scendendo rispetto al valore della clausola rescissoria di 40 milioni ma per un minimo di 25-30 milioni. Considerando che la sua uscita garantirebbe una netta plusvalenza essendo giunto a parametro zero nel 2015, Zvonimir Boban e Paolo Maldini non intendono svenderlo.
Ma la Roma, squadra interessata se l’affare per Matteo Politano con l’Inter dovesse tramontare, sarebbe però disposta a muoversi solo in prestito. Un’ipotesi che in Casa Milan scartano con decisione, così come quella di uno scambio con Cengiz Under visto che i giallorossi avrebbero chiesto un conguaglio molto consistente.
Sullo sfondo resta poi il Siviglia di Monchi, grande estimatore di Suso. Ma in ogni caso – conclude la GdS – il destino di Jesus appare segnato: se arriveranno offerte all’altezza, partirà. In caso contrario dovrà accettare un ruolo di riserva e aspettare a giugno.
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