Come è cambiato il modo di giocare dei rossoneri dopo la rivoluzione tattica decisa da Stefano Pioli e l’esclusione di due ex titolarissimi.
In una settimana Stefano Pioli ha stravolto il Milan. Dopo tempi bui e negativi è riuscito a dare alla sua squadra identità, equilibrio e pericolosità.
Come scrive oggi la Gazzetta dello Sport, non appena Pioli ha avuto a disposizione al 100% Zlatan Ibrahimovic, ha deciso di plasmare il Milan attorno al centravanti svedese.
Ibra è il leader, il capo branco di un gruppo alla ricerca di rivalsa. Ma l’intuizione di Pioli è stata premiata anche per un modulo tattico diverso, più classico ma allo stesso tempo ben adattabile alle caratteristiche dei suoi giocatori.
Ieri si è visto un Milan in campo col 4-4-2, due punte assieme dal 1′ minuto e due esterni offensivi in grado di saltare l’uomo e dare sostegno. Una rivoluzione verso la ‘normalità’, ma che ha fatto la differenza in quel di Cagliari.
La notizia è la rinuncia a due titolarissimi degli ultimi mesi: Jesus Suso e Krzysztof Piatek hanno perso il posto. Non è un caso se senza due elementi così in difficoltà il Milan abbia giocato da subito in maniera più sciolta e brillante.
Pioli ha lanciato subito nuovi talenti: punta sulla voglia di Samu Castillejo, sulla qualità e freschezza di Rafael Leao e ovviamente sulla potenza di Ibrahimovic. E pure un calciatore criticato come Franck Kessie da mediano nel 4-4-2 sembra potersi esprimere al meglio.
Insomma una rivoluzione tattica e di uomini che sembra far bene al Milan. Se il buongiorno si vede dal mattino…
Milan, Pioli sorride: “Ibrahimovic un leader, bel tandem con Leao”