Il bilancio del girone di andata del Milan con numeri e statistiche. Rossoneri meglio lontano da San Siro
Siamo al giro di boa. Il Milan ha chiuso il suo girone d’andata con il sorriso. La vittoria di Cagliari dà un po’ di morale ad un ambiente a pezzi. Colpa delle prestazioni di una squadra che ha deluso le attese fin dalla primissima partita.
L’esordio a Udine fu terribile; i presagi di un disastro praticamente annunciato. Due vittorie contro Brescia ed Hellas Verona nelle successive gare, poi la prima grande batosta nel derby contro l’Inter. In quella partita i nerazzurri mostrarono una supremazia totale sotto ogni punto di vista. Da lì le due sconfitte contro Torino e soprattutto Fiorentina, la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Vittoria col Genoa, ma sofferta e immeritata.
Così la dirigenza, dopo sole sette partite, decise di cambiare guida tecnica. Via Marco Giampaolo, mai riuscito ad entrare nella testa dei giocatori, dentro Stefano Pioli. Che debuttò con un pareggio a San Siro contro il Lecce. In undici partite con il nuovo allenatore, solo quattro vittorie, poi quattro sconfitte e tre pareggi.
CAGLIARI MILAN 0-2, LE PAGELLE
CAGLIARI MILAN 0-2, VIDEO GOL E HIGHLIGHTS
Milan meglio lontano da San Siro
In diciannove partite giocate in questo girone d’andata, il Milan ha racimolato la miseria di 25 punti. Davvero pochissimi, ma che ancora tengono la squadra in vita per la corsa all’Europa League. Le vittorie sono sette, le sconfitte otto. I pareggi invece quattro e, curiosità, tutti in casa. Delle nove partite giocate fra le mura amiche del San Siro, i rossoneri ne hanno vinte soltanto due: Milan-SPAL 1-0 e Milan-Brescia 1-0. Una a testa fra Giampaolo e Pioli.
A San Siro invece sono arrivate quattro sconfitte e tre pareggi. Risultati molto deludenti nonostante l’appoggio dei tifosi. Che non è mai mancato. Infatti il Giuseppe Meazza ha sempre registrato un enorme numero di spettatori, ma evidentemente la pressione di quello stadio incide molto sulla testa dei giocatori. Che fanno meglio invece fuori.
Cinque infatti sono le vittorie del Milan fuori casa. Cinque sono anche le sconfitte, ma soltanto due contro squadre all’altezza (Udinese e Torino); le altre tre sono arrivate contro Juventus, Roma e Atalanta, compagini decisamente più forti dell’attuale Diavolo, nei singoli o nel collettivo.
La media punti
La media punti generale del Milan in queste diciannove partite è di 1,32. Davvero molto bassa. Ora invece vediamo la media punti dei due allenatori: con Marco Giampaolo, che ha allenato il Diavolo per sole sette partite, è di 1,29. Con Pioli, invece, che di partite ne ha allenate dodici con quella di oggi a Cagliari, la media è di 1,33, quindi superiore al suo predecessore ma con ovviamente molte più partite. Prima della gara di oggi era di 1,18, addirittura peggiore.
Come detto, i punti in classifica sono soltanto 25. La Champions League è un miraggio: impossibile per il Milan arrivare nelle prime quattro, soprattutto perché le altre corrono tantissimo. L’Europa League però è fattibile, anche se non è di certo il massimo per una società che ha bisogno di rilanciarsi. L’obiettivo è di provare a dare un senso alla stagione e l’arrivo di Ibrahimovic va proprio in questo senso. Sul mercato si faranno ancora altre cose, ma in estate è molto probabile un’altra rivoluzione.