Intervista di David Han Li, braccio destro di Yonghong Li, ex presidente e proprietario del Milan cinese.
David Han Li ha rilasciato un’intervista a Forbes nella quale ha parlato anche dell’esperienza al Milan, dove era il braccio destro del presidente e proprietario Yonghong Li.
Anzitutto su Silvio Berlusconi, che volevano al loro fianco in proprietà: “Gli avevamo offerto il ruolo di presidente onorario, aveva accettato all’inizio. Ma, pochi giorni prima del closing, ha affermato di non poter accettare la nostra offerta. Non ci ha fornito un motivo, non ha detto nulla. Ci sono molte ragioni per cui gliel’abbiamo offerto. Il club ha avuto questa bellissima storia grazie a Berlusconi. Inoltre, c’era la sua influenza, la sua immagine e le sue connessioni, e questo è qualcosa che volevamo rispettare facendo questo gesto. Soprattutto perché eravamo nuovi nel paese e speravamo di avere qualcuno che potesse aiutarci”.
Il silenzio con i media della proprietà cinese è stato uno dei dubbi nei loro confronti, sia durante che dopo la loro gestione. Ecco le sue motivazioni: “La prima è che ora non ci fidiamo di nessuno, si tratta anche di non avere fiducia nei media. Appena firmato l’accordo per l’acquisto del club sono trapelati tutti nomi degli investitori, è stato incredibile e ci ha danneggiato molto. Ci sono state addirittura notizie uscite dalle riunione del nostro CdA, ma non sappiamo da chi siano arrivate”.
Prosegue nel raccontare gli attacchi mediatici dall’Italia e dal resto del mondo: “I pesanti attacchi contro di noi da parte dei media hanno sempre seguito eventi importanti. Nel novembre 2017, subito dopo aver firmato l’esclusiva per il rifinanziamento del debito, è apparso un articolo dannoso pubblicato sul New York Times. Un altro esempio, la mattina esatta in cui abbiamo iniziato il processo di rifinanziamento del debito a Londra, i media italiani hanno ripreso ad attaccare. Chi aveva tutte queste informazioni importanti”.
Sugli investimenti e le spese che i cinesi si son trovati a fronteggiare: “Abbiamo dovuto mettere in media 10 milioni di euro al mese, ma i capitali di cui aveva bisogno in origine il club erano molti meno. Abbiamo dovuto investire più capitale nella società, nel club. Era molto più di quanto ci aspettassimo. In un certo modo, il nostro budget era un numero e la dirigenza avrebbe fatto meglio nel generare entrate e nel risparmio dei costi, che avrebbe bilanciato parte del budget originale”.
Infine conferma che l’account Twitter di Yonghong Li è effettivamente gestito dall’ex presidente del Milan: “Riceve un po’ di aiuto con la traduzione, ma è davvero lui che parla. È stato molto ferito da alcune delle cose false e fuorvianti che si dicevano di lui, ci sono certamente alcune false notizie che Li correggerà”.
LE RICHIESTE DEL MILAN PER PIATEK E PAQUETA’