Chi sarà il partner di Ibrahimovic? Leao e Piatek lottano per un posto e “decidono” il modulo
L’unico modo per valorizzare Zlatan Ibrahimovic è metterlo al centro, farne il punto di riferimento della squadra, il sistema di gioco è relativo. Nella sua lunga e vincente carriera, ha giocato, segnato e brillato praticamente in ogni modulo: dal 4-4-2 alla Juventus al 4-3-1-2 del Milan, fino al 4-3-3 al Paris Saint-Germain o ai Los Angeles Galaxy.
Solo al Barcellona ha trovato difficoltà, complice l’esplosione di Lionel Messi fa falso nove e gli scontri con Pep Guardiola. Ma è soltanto una parentesi, tra l’altro durata un anno solo. Ora, in questa nuova avventura al Milan, sarà ancora il perno: è solo questione di giorni, di ritrovare la condizione giusta.
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Leao ala nel 4-3-3
Stefano Pioli sembra intenzionato a continuare col 4-3-3, modulo che ha dato un minimo di quadratura al Milan. In questo sistema di gioco, Rafael Leao pare favorito per una maglia da titolare largo a sinistra: Zlatan, al centro dell’attacco, avrebbe la possibilità di fare quello che gli riesce meglio, ossia segnare e far segnare.
Il giovane portoghese avrebbe modo e spazio per inserirsi, così come anche i centrocampisti. Potrebbero beneficiarne soprattutto Giacomo Bonaventura e Rade Krunic, due giocatori con ottimi tempi. Chi rischia il posto è invece Hakan Calhanoglu, a men che Pioli non decida di schierarlo a destra per favorire il passaggio dal 4-3-3 al 4-4-2 in determinate fasi di gioco.
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Piatek solo in un attacco a due
Oltre al turco, rischia di rimanere fuori anche Piatek. Inevitabile, col 4-3-3. Se, invece, Pioli dovesse decidere di puntare su un attacco a due, allora il tandem pesante potrebbe essere una possibilità. Difficile, però: Ibrahimovic è in super forma, ma con l’età non può più permettersi di svariare per tutto il fronte, lavoro che il polacco non sa fare.
In un attacco a due, come al Milan, Ibra preferisce avere come spalla uno rapido e tecnico (Robinho, Cassano o Pato). Più probabile quindi il 4-3-3 con Leao largo e il Pistolero in panchina in attesa di chance magari a gara in corso. Occhio al mercato, però: le offerte non mancano e il Milan sarebbe ben felice di cederlo altrove. Per ora soltanto proposte in prestito. Che non convincono, né il club e né il giocatore.