IS24O – Ibrahimovic, agevolazioni con il fisco: la strategia del Milan

Calciomercato Milan: le possibili agevolazioni con il fisco per l’operazione Zlatan Ibrahimovic. Ecco la possibile strategia del club rossonero da Il Sole 24 Ore. 

Zlatan Ibrahimovic
Zlatan Ibrahimovic (©Getty Images)

Zlatan Ibrahimovic al Milan è già ufficiale. Ma potrebbero esserci delle agevolazioni fiscale riguardo all’operazione economica. Il collega de Il Sole 24 Ore, Marco Bellinazzo, ha fatto il punto sui benefici per gli “impatriati” e la strategia del club rossonero.

Il punto della situazione: “Ibra può beneficiare della misura riservata agli ‘impatriati’, coloro che rientrano in Italia dopo due anni di residenza all’estero (agevolazione estesa agli sportivi professionisti dal Decreto Crescita dello scorso 30 aprile)”. In questa maniera si potrà approfittare di un abbattimento del carico fiscale del 50%, a patto però che vengano soddisfatte altre condizioni: Ibra dovrebbe svolgere la propria professione prevalentemente in Italia e soprattutto mantenere la residenza per due anni.

Ma Milan e Ibra hanno sottoscritto un accordo per sei mesi di contratto (3,5 milioni che salirebbero a 4-4,5 con i bonus), estendibile di un ulteriore anno a seconda degli obiettivi raggiunti. Anche se la scadenza fosse spostata dal 30 giugno 2020 al 30 giugno 2021 non farebbe sì che Zlatan resti in Italia per i 24 mesi necessari per applicare la sopracitata agevolazione.

Agevolazioni fiscali Ibrahimovic: la strategia del Milan

Il Milan potrebbe decidere di non adoperare l’incentivo, andando quindi a pagare – al lordo delle imposte – 8 milioni lordi per i sei mesi di Ibrahimovic. A questi si aggiungono altri eventuali 16 milioni lordi qualora restasse anche nella prossima stagione, per un totale di 24 milioni lordi.

Con l’applicazione della sopracitata “agevolazione per gli impatriati“, il Milan anziché 24, pagherebbe 18 milioni di euro: un risparmio di 6 milioni, che però necessiterebbe una permanenza di Zlatan in Italia fino al 2022.

Secondo quanto scrive Bellinazzo, il Milan starebbe pensando di cautelarsi con la possibilità di far firmare Ibra dal 1 luglio 2021 al 30 giugno 2022 con un ruolo differente dal calciatore: come dirigente o ambasciatore.

Qualora venisse attuata questa possibilità, sarebbe soddisfatto il requisito della permanenza fino al 2022, andando ulteriormente ad abbassare il costo dell’operazione, in quanto lo stipendio di Ibra da dirigente sarebbe inferiore a quello da calciatore. In questo caso ci sarebbe un risparmio complessivo di 12 milioni rispetto a ventiquattro mesi da calciatore con regime fiscale ordinario.

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