Zlatan Ibrahimovic troverà una squadra completamente diversa negli uomini e nella dirigenza rispetto al passato. Solo un volto amico per lui a Milanello.
Stesso Zlatan, differente Diavolo. Il motto con cui Ibrahimovic ha ieri sera annunciato il suo ritorno al Milan è la sintesi di ciò che lo svedese troverà dalle parti di Milanello.
Ibra giocherà in una squadra completamente diversa da quella che lasciò nel 2012, quando il Milan era ancora un club competitivo ai piani alti del campionato e pure in Europa.
La rosa del Milan dell’epoca, guidata da Massimiliano Allegri, vantava oltre a Ibrahimovic la presenza di campioni straordinari. Abbiati in porta, Nesta e Thiago Silva mastini della difesa, un terzino di qualità come Zambrotta. Capitan Ambrosini, la grinta di Gattuso, la forza di Van Bommel e Seedorf.
E poi un attacco scintillante impreziosito dalla presenza dei vari Pato, Robinho, Cassano, El Shaarawy e pure Pippo Inzaghi. Insomma era un Milan anni luce più completo e glorioso di quello attuale.
Ibra dal 2 gennaio lavorerà nel gruppo di Stefano Pioli, che deve cercare un salto di qualità dopo troppi anni di anonimato. In molti indicano Gigio Donnarumma e Theo Hernandez come unici calciatori all’altezza, ma guai a sottovalutare le potenzialità dei vari Romagnoli, Bennacer, Paquetà e Leao.
Ibra ritroverà sicuramente a Milanello un’unica faccia amica. Si tratta di Daniele Bonera, ex difensore del Milan e compagno di squadra dello svedese dal 2010 al 2012. Oggi Bonera è collaboratore tecnico, vero e proprio veterano dell’ambiente rossonero.
Sarà presumibilmente proprio Bonera ad aiutare Zlatan ad integrarsi in un Milan nuovo di zecca e con ambizioni attuali poco elevate. Ma Ibra ha dimostrato (vedi i Galaxy) di saper dominare e trascinare anche squadre in crisi o dai nomi meno altisonanti.
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