Sorpresa Ibrahimovic: l’avventura al Milan potrebbe proseguire anche dopo l’avventura calcistica. Come svela La Gazzetta dello Sport, spunta anche un ruolo dirigenziale per lo svedese.
Potrebbe durare molto più del previsto l’avventura di Zlatan Ibrahimovic al Milan. Ben oltre i soli 6 mesi più 12 aggiuntivi. Come infatti svela La Gazzetta dello Sport, il club rossonero valuta anche un ruolo dirigenziale per il fuoriclasse scandinavo.
Il tutto grazie anche al Decreto Crescita, il quale ha avuto un ruolo fondamentale nella trattativa per il ritorno del centravanti. L’articolo 5 prevede infatti la riduzione delle tasse del 50% per favorire il «rientro dei cervelli», una norma utilizzata da tempo nel mondo del lavoro per attrarre i professionisti ma che ha avvantaggiato anche gli sportivi ultimamente. Tipo Aaron Ramsey, Matthijs de Ligt e Mario Balotelli: guarda caso tutti assistiti di Mino Raiola.
Una spesa complessiva da 12 milioni per 18 mesi per Elliott Management Corporation. Ma usufruendo di questa possibilità, nelle tasche dello svedese andrebbero ‘soltanto’ 6 milioni, cioè 2 subito e 4 nella prossima stagione. In realtà Ibrahimovic e i suoi consulenti contano d’incassarne 7,5 nello stesso periodo: 3 nella stagione in corsa e 4,5 nella successiva. Il tutto ovviamente più bonus inclusi.
Ma per ottenere questo vantaggio è indispensabile che lo svedese dimostri all’Agenzia delle Entrate di avere un rapporto di lavoro da dipendente in Italia per almeno due anni solari. Ed è questo il motivo per cui i vertici di via Aldo Rossi sono pronti a prolungargli il contratto anche per la stagione 2022-23, magari non più da calciatore visto che nel frattempo avrà superato la soglia dei 40 anni.
Presto parlarne, ma la soluzione più semplice fa pensare all’incarico di ambasciatore anche se non sono da escludere ruoli più impegnativi. Molto dipenderà anche dal feeling che maturerà nei prossimi mesi. In ogni caso Ibrahimovic aveva già voglia di mettere radici a Milano e quest’opportunità diventa unica anche dal punto di vista economico.
Del resto i suoi interessi in Italia sono già molteplici, così non è da escludere che il baricentro dei suoi affari sia sempre più milanese. E all’orizzonte c’è un altro vantaggio fiscale: quello che dal 2017 permette ai contribuenti che arrivano dall’estero di pagare una franchigia di soli 100 mila euro per i redditi percepiti fuori dal Paese. Il ritorno di Ibra, quindi, conviene per tanti motivi. Calcistici e non solo…
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