Gianluigi Donnarumma e il Milan, dal tracollo di Bergamo alle lacrime di sconforto: sta arrivando il momento dell’addio? Considerando il fondo toccato e la questione contratto, ora solo un miracolo può salvare il Diavolo.
Un miracolo. Non c’è altro termine per sintetizzare cosa possa tenere a galla il rapporto tra Gianluigi Donnarumma e il Milan. E’ tanto inquietante quanto ineluttabile. Ma in fondo è anche giusto così, trattandosi dell’unico vero top player della rosa e considerando il fondo che si è toccato a Bergamo.
Non sono le indiscrezioni di mercato a dirlo, ma i fatti. E’ pura logica applicata. Soprattutto con un contratto in scadenza nel 2021. Specialmente dopo anni di sofferenza e atti di fede andati a vuoto nei confronti del Diavolo.
Quel pianto di domenica dice tanto. Fa innanzitutto rivalutare il suo attaccamento alla causa – soprattutto quando c’è in giro chi va a festeggiare nel giorno della disfatta – e segna probabilmente anche una ferita segnante. Lacrime di chi sa di aver toccato il fondo di 120 anni di storia gloriosa, ma anche di chi è forse consapevole che si è giunto alla fine.
Quello sfogo può aver lasciato una ferita indelebile nel cuore del 19enne. Medicabile probabilmente solo voltando pagina. E il destino ora sembra incombere spietato. Proprio come la Dea allo stadio Atleti Azzurri d’Italia. Non ci sono i presupposti per un rinnovo. Non come vorrebbe Elliott Management Corporation. Ossia al ribasso e con ingaggio spalmato.
Ma la domanda è soprattutto questa: perché mai Gigio dovrebbe accettare tali condizioni? Perché un 20enne deve ancorarsi a tale incubo? Ok la gratitudine e l’amore, ma tutto ha un limite. Soprattutto quando nel frattempo ci si immerge nella vergogna come in un comune bagno termale. Particolarmente quando poi in ballo c’è la carriera di un fuoriclasse.
E allora è forse venuto il momento di guardarsi in faccia e dirsi le cose come stanno. Per il bene di tutti e per poter ricostruire una volta per tutte dalle ennesime macerie milaniste. Poi se alla fine dovesse optare per un prolungamento miracoloso, il mondo milanista ne sarebbe lieto e felice.
Ma bisogna fare i conti con la realtà adesso. Ora più che mai. E il tutto è appeso a un filo: se non sarà cessione in estate, il Milan rischierebbe poi di perderlo davvero a zero nell’estate successivo. Il che sarebbe un disastro tecnico di proporzioni bibliche.
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