Circa un anno fa il club rossonero ingaggiò Piatek e Paquetà per 70 milioni di euro complessivi. Il bilancio dei loro primi 12 mesi rossoneri.
70 milioni di euro. E’ quanto il Milan spese a gennaio del 2019 per ingaggiare due calciatori, considerati da tutti utili alla causa e ideali per rinforzare la rosa.
Krzysztof Piatek e Lucas Paquetà. Dopo un impatto positivo, entrambi adesso sono nell’occhio del ciclone. L’attaccante (30 gol lo scorso anno in Italia) non riesce più a far gol con la stessa continuità; il brasiliano, invece, non è mai riuscito a dimostrare davvero il suo talento. Adesso si parla addirittura di una cessione al PSG.
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Piatek, il ‘Pistolero’ scarico
Partiamo da Piatek. Bomber polacco scovato dal Genoa nell’estate 2018. Il Milan per ingaggiarlo, dopo un girone d’andata pazzesco in Liguria, spese ben 35 milioni di euro.
C’era da rimpiazzare il deludente Gonzalo Higuain e si puntò forte sul ‘Pistolero‘, un attaccante dal gol facile ma anche dalle caratteristiche diverse. Un centravanti d’area di rigore e meno di manovra.
Il bello è che Piatek si inserì alla grande negli schemi di Gennaro Gattuso. Subito motivato e pronto, fece parlare i suoi numeri: 10 reti nel giro di due mesi, con la doppietta-show al Napoli come biglietto da visita.
I primi segnali negativi arrivarono in primavera. Tante gare sotto la sufficienza, polveri bagnate ed un solo gol contro il Frosinone nel finale di stagione a salvare la faccia.
Attaccante che vive per il gol Piatek. E quando manca la rete fa fatica a rendersi utile e pericoloso. Come dimostrerà nella seconda parte del 2019. Fatto di prove impalpabili e tante critiche.
Marco Giampaolo gli chiederà movimento e assistenza, ma Piatek risponderà senza convinzione. Stefano Pioli lo ripropone come unica punta e ne ottiene parziali risposte. In sintesi la stagione 2019-20 del polacco è deludente, scarna, con qualche accenno da grande bomber. Al momento sono 4 i gol stagionali, di cui 3 su calcio di rigore.
Paquetà, un talento dai troppi chiari di luna
35 anche i milioni spesi da Leonardo per portare Paquetà al Milan. Un colpo definito già a novembre di un anno fa e finalizzato all’inizio del 2019.
Anche il talento ex Flamengo parte forte. Catapultato in un calcio più tattico e strategico, dimostra di saper giocare con scaltrezza, lavorare col fisico e sapersi adattare.
A Gattuso piace molto, a tal punto da diventare il sostituto naturale di Giacomo Bonaventura infortunato. Gioca da mezzala sinistra e incanala diverse prestazioni convincenti (un gol al Cagliari), finché la condizione atletica regge.
Cala alla distanza, ma tutto sommato la sua prima mezza stagione italiana è positiva. Ci si aspettano grandi cose da Paquetà, che però torna in estate dalla Coppa America con la Seleçao quasi spompato e fisicamente poco integro.
Nel 2019-20 gioca poco e neanche troppo bene. Da possibile leader del nuovo Milan passa ad essere un comprimario. Giampaolo lo lascia in panchina, preferendo adattare Suso sulla trequarti. Pioli lo piazza nelle gerarchie alle spalle di Kessie, Bonaventura e persino Krunic.
Ma Lucas è un campione di prospettiva, intoccabile per il Milan che ha puntato forte su di lui. C’è chi scommette che ad inizio 2020 sarà Paquetà l’uomo in più dei rossoneri, proprio come fece dodici mesi fa con brillantezza e maturità.
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