CorSport – Donnarumma riflette sul futuro: il Milan vuole rinnovare

Gianluigi Donnarumma sta pensando al proprio futuro al Milan. Dovrà decidere se rinnovare il contratto o se optare per la cessione nel mercato estivo 2020.

Gianluigi Donnarumma AC Milan
Gianluigi Donnarumma (©Getty Images)

Il Milan rischia di andare una stagione fallimentare, visto quanto successo in questi mesi. Il rendimento della squadra è assolutamente pessimo ed è difficile essere ottimisti per il futuro.

La mancanza di risultati si ripercuote negativamente in ogni ambito del club. La situazione può portare i migliori giocatori presenti in squadra a riflettere sul proprio futuro in maglia rossonera. Dovessero arrivare buone offerte, qualcuno penserà all’addio. È inevitabile, anche se va detto che oggi i veri incedibili sarebbero comunque pochissimi.

News Milan, Donnarumma tra rinnovo e cessione

Uno dal futuro in bilico è Gianluigi Donnarumma. Il suon contratto scade a giugno 2021 e il Milan vuole rinnovare prima della prossima estate. L’ideale sarebbe riuscire a firmare un nuovo accordo entro febbraio, così da blindare il talentuoso portiere ed evitare di doverlo necessariamente vendere nel prossimo mercato estivo.

Il Corriere dello Sport oggi conferma che la prima offerta rossonera di prolungamento con ingaggio maggiorato di 1 milione di euro è stata rifiutata. Nonostante l’aumento che porterebbe Gigio a percepire 7 milioni rispetto ai 6 attuali, è arrivato un no. Donnarumma sta riflettendo sul proprio futuro e potrebbe anche pensare di lasciare il Milan.

Sulle sue tracce Paris Saint-Germain e Juventus, club che hanno buoni rapporti con l’agente Mino Raiola e che potrebbero fare delle offerte nella prossima estate se decideranno di prendere un nuovo estremo difensore. Poco tempo fa si era parlato pure di Real Madrid e della volontà del ragazzo di rimanere a Milanello.

L’assenza di risultati può spingere Gigio a valutare l’addio. Non dovremmo stupirci, purtroppo. Inoltre, viste le difficoltà a cedere giocatori con scarso mercato, la società potrebbe non vedere così negativamente la cessione di uno che guadagna 6 milioni netti annui e può generare una plusvalenza da circa 50 milioni.

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