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GLI AVVERSARI – Atalanta senza limiti, conquista anche l’Europa

L’Atalanta è sempre più la favola del calcio italiano, l’ha dimostrato in Champions e continua a farlo in campionato. Il nostro approfondimento sui prossimi avversari del Milan, nella diciassettesima giornata di Serie A.

Gian Piero Gasperini (©Getty Images)

L’Atalanta non smette di sognare e continua la sua magica scalata. Ogni stagione la squadra di Gasperini migliora, alza l’asticella e raggiunge traguardi incredibili per questa società. Quest’anno, dopo la storica qualificazione in Champions, ha già compiuto un’altra impresa, arrivando da debuttante agli ottavi di finale. Un vero miracolo sportivo, a maggior ragione dopo le prime tre sconfitte del girone. Ogni volta che parte sfavorita, la Dea ribalta le gerarchie e sorprende tutti. Non ci sono più aggettivi per descriverla, ormai è una realtà consolidata del nostro campionato.

Alla fine del girone d’andata, nonostante il doppio impegno e qualche infortunio, si trova al sesto posto in classifica e ancora in lotta per tornare in Champions. Il ritardo da Roma e Lazio, le principali contendenti, è causato da qualche passo falso del tutto giustificabile. Come l’ultima sconfitta a Bologna dello scorso turno quando mancava tutto il tridente Zapata-Ilicic-Gomez. La rosa è più lunga e competitiva dell’anno scorso, si adatta alle emergenze ma entro un certo limite.

Gli scontri diretti

L’unico rimprovero che si può fare all’Atalanta sono il numero dei gol subiti. L’attacco, come la scorsa stagione, continua a essere il migliore del campionato (al massimo uguale alla Lazio), al contrario c’è da lavorare sulla fase difensiva. Quest’anno, non solo in Champions, ha concesso più del dovuto e i numeri sono da lotta salvezza: 25 reti al passivo sono troppe anche per la Dea, la peggiore delle prime dieci in classifica. E’ vero che il gioco spregiudicato e offensivo è la forza del loro successo, ma non sempre si può segnare un gol in più dell’avversario. Non a caso i nerazzurri hanno avuto maggiori difficoltà contro le grandi squadre e anche il Milan può avere qualche speranza.

Il bilancio degli scontri diretti è finora negativo perché, a parte la vittoria con la Roma, non sono riusciti a imporsi. Ci sono andati vicino con la Lazio, ma avanti 0-3 si sono fatti rimontare fino al 3-3, sprecando tutto il vantaggio. Sempre in trasferta hanno pareggiato 2-2 a Napoli tra mille polemiche e poi in casa perso con Cagliari (0-2) e Juventus (1-3). Insomma l’Atalanta, pur giocando il solito calcio intenso e dinamico, ha sofferto le dirette rivali e portato a casa pochi punti. Quando il livello si alza, come dimostrano le prime mazzate in Champions, è più rischioso affrontarsi a viso aperto e l’equilibrio diventa fondamentale.

Duvan Zapata (©Getty Images)

Il mistero Zapata

L’Atalanta dovrà essere più accorta e furba in certe circostanze, ma il percorso di crescita continua a progredire. L’esperienza passa anche da brutte sconfitte e spiacevoli imprevisti come l’assenza di Duvan Zapata, un duro colpo da accettare considerando come e dove si è infortunato. Il bomber colombiano si è fatto male durante la pausa nazionali, in un’amichevole di metà ottobre con la Colombia. Dopo oltre due mesi non è ancora tornato in campo e la situazione si sta facendo seria. In questo periodo la squadra ha reagito alla grande, stringendo i denti e ottenendo lo stesso i risultati. Il posto di Zapata è stato preso da Muriel, miglior marcatore con nove reti, ma adesso le fatiche iniziano a farsi sentirsi.

Per questo Gasperini vuole vederci chiaro e spera di recuperare il suo attaccante dopo la pausa natalizia. Il decorso del problema fisico è stato più lungo del previsto, lasciando più di qualche dubbio. L’attaccante ha voluto curarsi a Siviglia da un fisioterapista di fiducia, senza però avere grandi risvolti, e gli esami clinici sono risultati negativi. Il mistero non è ancora risolto, dietro ci sarebbe un altro infortunio e la paura di avere una ricaduta. La buona notizia è il suo ritorno in Italia per la festa di Natale, dove è apparso di buon umore. A questo punto il peggio sembra passato, l’Atalanta ha avuto fin troppa pazienza e non aspetta altro che riaverlo a disposizione.

Il peso di Gomez

L’Atalanta quindi, anche di fronte alle assenze, è restata sempre competitiva grazie all’aiuto della panchina. Per Gasperini non ci sono undici titolari fissi e tiene molto alle riserve, che quando entrano possono spaccare la partita. Forse l’unico irrinunciabile è il Papu Gomez, sempre più simbolo e guida di questi ragazzi. Quest’anno il capitano argentino sta giocando ad altissimi livelli e in ogni posizione di campo, un centrocampista totale che dispensa gol e assist a profusione. Un leader tecnico ed emotivo che sta facendo la differenza e trascinando questo gruppo a traguardi impensabili.

I recenti successi sono arrivati grazie al lavoro e sacrificio quotidiano, il principale motore della Dea che deve andare a mille se vuole arrivare in alto. Un concetto ribadito da Gomez dopo la vittoria sullo Shakthar, l’ultimo capolavoro di questa squadra. Il primo a dare l’esempio è proprio il Papu, soggetto a un peso rilevante all’interno dello spogliatoio. E’ un giocatore diverso rispetto agli altri, che sicuramente si sarebbe meritato un’altro tipo di carriera ma ha accettato questa sfida e sta avendo ragione. La scelta è stata coraggiosa e di cuore, senza pensare solo a se stesso che è un po’ il segreto di questa magnifica cavalcata.

Alejandro Gomez (©Getty Images)

Atalanta-Milan, la probabile formazione dei nerazzurri

Il prossimo obiettivo dell’Atalanta è recuperare terreno in campionato, prima di ripensare alla Champions. Da qui a metà febbraio, i nerazzurri devono accelerare e fare più punti possibili per stare attaccati alle concorrenti. Non sono concessi troppi errori, soprattutto negli scontri diretti o in partite abbordabili come quella di domenica. A Bergamo infatti arriverà un Milan in striscia positiva, ma al decimo posto in classifica e ancora con tanti limiti, su tutti la fatica a segnare. Una buona occasione per la squadra di Gasperini, tra l’altro reduce dallo scivolone di Bologna che vuole farsi perdonare davanti ai suoi tifosi. Una vittoria sarebbe la chiusura perfetta di questo magico 2019, in attesa di scrivere nuove imprese.

Per questo scenderà in campo la miglior formazione possibile, partendo dal classico 3-4-1-2. Davanti a Gollini ci saranno Toloi, Palomino e Djimsiti che nell’ultima partita in casa hanno confezionato il gol vittoria contro il Verona. Sugli esterni c’è il solito ballottaggio a tre con Castagne, Gosens e Hateboer che vede i primi due favoriti. In mezzo al campo confermati De Roon e Freuler con l’ex Pasalic trequartista dietro a Gomez e Ilicic. Il primo ritorna dopo aver saltato Bologna, il secondo sta recuperando dall’infortunio e si gioca una maglia con Muriel che parte leggermente indietro. L’anno scorso il Milan vinse 3-1 su questo campo, sembra tutto apparecchiato per una vendetta.

Atalanta (3-4-1-2): Gollini; Toloi, Palomino, Djimsiti; Castagne (Hateboer), Freuler, De Roon, Gosens; Pasalic; Gomez, Ilicic (Muriel).

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Scritto da
Redazione MilanLive.it