Il Sassuolo ha grandi potenzialità e gioca un buon calcio, ma sarà difficile andare oltre la salvezza. Il nostro approfondimento sui prossimi avversari del Milan, nella sedicesima giornata di Serie A.
Il Sassuolo, dopo l’exploit con Di Francesco, è tornato da un po’ di anni nella sua dimensione. I neroverdi sono attrezzati per raggiungere una salvezza tranquilla, ma puntare più in alto sembra eccessivo. Il girone d’andata è stato discontinuo a livello di risultati e senza regolarità è complicato andare lontano. In particolare la squadra, come la scorsa stagione, fatica a vincere le partite che restano sempre in bilico e si ribaltano con troppa facilità.
La sintesi più cruda di queste difficoltà è l’attuale classifica che vede il Sassuolo al 14°posto, a pari punti con Lecce e Udinese. C’è la partita da recuperare col Brescia, rinviata per la scomparsa del presidente Squinzi, ma la zona retrocessione è solo a quattro punti. Un vantaggio minimo e pericoloso, basta una serie negativa per essere scavalcati e trovarsi in fondo. Non sono più ammessi black-out: De Zerbi deve alzare l’attenzione e bilanciare i reparti per cambiare passo.
Cercasi equilibrio
Il Sassuolo offre uno dei migliori spettacoli della Serie A. Il suo calcio ambizioso e offensivo rende divertente le partite, sempre ricche di gol ed emozioni. I ragazzi di De Zerbi però utilizzano sempre gli stessi principi, qualsiasi avversario abbiano di fronte. Una scelta che ti espone a continui pericoli e non sempre questo coraggio viene ripagato con i risultati, soprattutto in una piccola realtà. Nelle ultime stagioni hanno sempre centrato l’obiettivo e strappato applausi, ma il recente caso dell’Empoli deve fare riflettere. Non sarà il caso dei neroverdi che però faticano ad alzare l’asticella e rischiano un altro campionato anonimo, a meno di cambi radicali.
La squadra infatti sembra avere gli stessi pregi e difetti dell’anno scorso, chiuso con qualche rimpianto a metà classifica. Per esempio è stata capace di fermare la Juventus (2-2 allo Stadium) e la giornata dopo farsi rimontare una partita già vinta contro il Cagliari (sempre 2-2 in casa), una delle tantissime occasioni sprecate. D’altronde se vuoi affrontare a viso aperto ogni partita, devi mettere in conto che puoi calare nel finale e l’avversario può sorprenderti alle spalle. Questi limiti e la mancanza d’equilibrio sono rappresentati da numeri contrastanti: 26 gol segnati (come Juventus e Roma) e 27 subiti (meglio solo di Genoa e Lecce).
Il miglior Berardi
La salvezza di questo Sassuolo è Domenico Berardi. Il talento italiano più incompiuto degli ultimi anni, sembra arrivato al punto di svolta. L’esterno mancino è partito fortissimo, non solo per i gol segnati (8), ma anche come presenza in campo. Il classe ’94 sta trovando continuità nelle prestazioni, più fiducia nei suoi mezzi e una mentalità diversa. La strada intrapresa è quella giusta, ora deve confermarsi fino alla fine e meritare il salto in una grande piazza. Non basterà migliorare i numeri, che rimangono il biglietto da visita, servirà una risposta più completa.Il destino del Sassuolo passa soprattutto dalle sue giocate e non può permettersi altri errori di gioventù.
Deve dimostrare di essere maturato a livello calcistico e caratteriale, l’ostacolo più difficile da superare. La gestione della pressione, il senso di responsabilità e lo spirito da leader sono tutte prerogative per diventare un grande giocatore. C’è ancora margine e speranza nella sua crescita, qualcosa sta cambiando e forse è l’anno buono per spiccare il volo. Come successo a Stefano Sensi, compagno di squadra fino all’anno scorso e adesso protagonista all’Inter. Un’altra occasione arriverà anche a Berardi che non può restare un’eterna promessa. Il Milan, una delle sua vittime preferite, è avvisato.
Il tesoro neroverde
La prima attenuante del Sassuolo, oltre ai recenti infortuni, può essere l’età media della squadra. A parte qualche caso isolato (uno/due senatori per ruolo), la maggior parte dei giocatori sono giovani di talento ma ancora inesperti. Non un problema per De Zerbi, abituato a lanciare e dare fiducia a ragazzi come Stefano Turati. Il portiere classe 2001 è l’ultima promessa degli emiliani, che non si tirano indietro e ogni stagione sfornano tanti campioncini, anche stranieri. La linea verde è un marchio di questa società, sempre coraggiosa a dare spazio ai talenti del domani, che possono mettersi in mostra.
Per questo il risultato finale viene valutato su tanti aspetti, compreso l’evidente divario umano ed economico con le grandi squadre. Una realtà come il Sassuolo può centrare la stagione della vita, ma non può restare in alto e prima o poi tornerà al suo destino. Il risultato sportivo è sempre importante ma in questi casi non è così fondamentale e puoi gestirlo con più serenità. Le figuracce con Roma, Atalanta e Inter non piacciono a nessuno e De Zerbi ha rischiato il posto, ma alla fine il progetto è rimasto in piedi. In ogni caso, nonostante i tanti limiti e gli errori individuali, c’è margine per migliorare e avere più credibilità.
Milan-Sassuolo, la probabile formazione neroverde
Il Sassuolo ha qualcosa da farsi perdonare e cercherà di rovinare il 120°anniversario del Milan. Domenica ci sarà la festa dei rossoneri, con tante stelle e leggende del passato che sperano di assistere a una vittoria. Non sarà scontata perché la squadra di De Zerbi arriverà molto agguerrita e sta trovando risultati anche in trasferta. Al Mapei Stadium ha fatto il doppio dei punti, ma può giocarsela su ogni campo. Per provare il colpaccio si affiderà alla stessa formazione della scorsa giornata, a parte il portiere. Una novità assoluta per il tecnico neroverde, abituato a cambiare molti giocatori e non avere un undici fisso. Un turnover continuo e alcune volte eccessivo perché giocando solo il campionato (fuori dalla Coppa Italia), rischia di fare danni. Nelle ultime partite sembra aver trovato la formula giusta che sarà riproposta anche a San Siro.
Il nuovo modulo è un 4-2-3-1 ancora più offensivo di quelli precedenti. Il Sassuolo così può sfruttare tutta la qualità offensiva, ma di conseguenza concede ancora di più dietro. I tantissimi gol subiti dipendono anche dai lunghi infortuni di Chiriches e Ferrari, i due centrali titolari. Al loro posto giocano ancora Marlon e Romagna, con Toljan e Kyriakopoulos confermati sulle corsie. L’unica novità è tra i pali con Pegolo in vantaggio sul giovane Turati, strepitoso con la Juventus e bocciato col Cagliari, per prendere il posto di Consigli. Per il resto tutto uguale: ci sono Magnanelli e l’ex Locatelli in mediana, Berardi, Djuricic e Boga formano la trequarti dietro all’unica punta Ciccio Caputo. Un attacco imprevedibile con giocatori tecnici e rapidi che sono devastanti nell’uno contro uno e capaci di inventarsi la giocata dal nulla. Un bel grattacapo per il Milan che comunque arriva da due successi e vuole concludere il trittico emiliano, dopo Parma e Bologna, con altri tre punti.
Sassuolo (4-2-3-1): Pegolo (Turati); Toljan, Marlon, Romagna (Ferrari), Kyriakopoulos; Magnanelli, Locatelli; Berardi, Djuricic, Boga; Caputo.
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