I ricordi di Sinisa Mihajlovic del suo trascorso al Milan. L’attuale allenatore del Bologna ha lasciato tracce importanti in rossonero.
Il Milan si ritroverà stasera avversario di Sinisa Mihajlovic. L’allenatore che guidò la squadra rossonera, senza troppa fortuna, nella stagione 2015-2016.
La storia di Mihajlovic di recente ha commosso tutti, per la lotta coraggiosa ed estenuante contro la leucemia. Ma Sinisa è soprattutto un tecnico tosto, con idee importante e rivoluzionarie.
Lo dimostrò anche ai tempi del Milan, come ricorda la Gazzetta dello Sport. Mihajlovic restò meno di una stagione, ma ebbe delle intuizioni decisive per la squadra rossonera del futuro.
Il rapporto con Silvio Berlusconi non fu affatto idilliaco. Mihajlovic si presentò con umiltà: “Arrivare a guidare il Milan da uno che non ha fatto la storia del club è un orgoglio. Io non sono ruffiano e allora cercherò di convincere tutti col mio lavoro”.
L’allora presidente del Milan però non rimase convinto. Trovò particolarmente infelice una battuta di Sinisa (“Berlusconi parla di calcio perché ha il mio permesso”) e definì la sua squadra una delle più brutte, a livello di gioco, mai viste a San Siro.
L’esonero fu inspiegabile: il 12 aprile 2016 Mihajlovic fu allontanato da Berlusconi in persona, per far spazio a Christian Brocchi. Il suo Milan all’epoca era sesto in classifica ed in finale di Coppa Italia. Inoltre aveva vinto poche settimane prima il derby con l’Inter per 3-0. Fu quella l’ultima gioia rossonera nelle stracittadine.
Un addio amaro, ma Mihajlovic si è sempre dichiarato orgoglioso del suo breve trascorso rossonero: “L’anno dopo tennero solo Donnarumma e Romagnoli, uno lo lanciai e l’altro lo feci prendere io. Quindi…”
Oggi guiderà il suo Bologna proprio contro il Milan; i rossoblu non battono in casa il Diavolo dal 2002. Preistoria. Sarà Sinisa ad invertire la rotta?
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