Parma-Milan 0-1, il commento di Stefano Pioli. Il tecnico appare inevitabilmente soddisfatto al triplice fischio: “Ci abbiamo creduto con lucidità e intelligenza”. Ma c’è ancora un problema.
Dominio Milan al Tardini. 18 conclusioni totali e nessuna parata per Gianluigi Donnarumma. Non si vedeva da un anno un tale assedio milanista verso la porta avversaria, così come l’ultimo match senza subire conclusioni risale a Milan-Spal 4-0 dello scorso febbraio 2018.
Ecco perché Stefano Pioli può ritenersi soddisfatto e, soprattutto, non vuole attribuire alla fortuna il goal di Theo Hernandez. La Gazzetta dello Sport riporta le sue dichiarazioni post partita: “Altre volte siamo stati giustamente criticati per i gol presi nel finale, allo stesso modo bisogna riconoscere che questa vittoria è arrivata all’88’ perché ci abbiamo creduto con lucidità e intelligenza”.
Per il tecnico è una partita da prendere in riferimento, ma la vera svolta arriverà solo con un filotto di risultati: “I ragazzi hanno giocato una grande partita, soprattutto dal punto di vista mentale, sono rimasti attaccati alla gara con la qualità e la velocità necessarie fino alla fine: è una prestazione da prendere a modello. Se è stata la partita della svolta? Lo diventerà solo quando riusciremo a dare continuità di risultati, ecco perché a Bologna non possiamo sbagliare”.
Miglioramenti sempre più netti dunque: “Le sensazioni positive mi accompagnano ormai da qualche settimana, nel gruppo vedo la determinazione giusta per tirarci fuori da questa situazione. Avevo chiesto più efficienza tecnica e la risposta è arrivata, abbiamo completato il 95% dei passaggi”. Anche se resta ancora un grande neo: “Certo, segnare un solo gol dopo aver inquadrato lo specchio così tante volte non può lasciarci soddisfatti”.
La problematica principale, ovviamente, resta legata a un irriconoscibile Krzysztof Piatek: “In questo momento non può sorridere, va aiutato e anche lui deve farsi aiutare, Leao non riempie l’area come Kris ma è entrato bene. E abbiamo gente che si inserisce, da Calhanoglu a Suso e Bonaventura. Jack a tratti ha giocato da trequartista, in quella zona dà il meglio”.
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