Milan, Bonaventura: “Serve continuità, mi sento leader. Pioli ha idee precise”

Intervista rilasciata da Giacomo Bonaventura, a due giorni dal suo ritorno al gol contro il Napoli. Jack ha parlato di ruolo, Champions League, e sogno Euro 2020.

Giacomo Bonaventura Milan
Giacomo Bonaventura (©Getty Images)

Giacomo Bonaventura vuole riprendersi il Milan sulle spalle, e risollevarsi da questra triste posizione in classifica. Decisivo contro il Napoli con un gran gol e una prestazione d’alto livello che, con qualche compagno più collaborativo, poteva portare anche ad una vittoria.

Intanto il centrocampista offensivo rossonero ha parlato ai microfoni di Milan TV di numerosi argomenti. Anzitutto sul suo ruolo. Sabato ha giocato da esterno sinistro d’attacco, suo vecchio ruolo in passato, ma può anche giocare da interno di centrocampo: “Per me non fa tanta differenza, l’importante è avere le idee chiare. Ho giocato un po’ dappertutto, l’importante è che il mister mi dica in quali zone muovermi in campo e cosa vuole da me”.

Sulle differenze tra i due ruoli in cui può agire: “A centrocampo serve correre di più, perchè si è più nel vivo del gioco in entrambe le fasi di gioco. Se si gioca esterno, invece, è un po’ meno dispendioso dal punto di vista fisico. Agire più vicino la porta mi piace, quindi penso anche io che quella possa essere la mia posizione giusta. Chi sta più vicino all’area ha più occasioni di fare gol”.

Sull’idea di calcio di Stefano Pioli: “Secondo me ha la voglia di aggredire la squadra avversaria più alta e di essere vicino agli uomini in modo da correre più in avanti e meno all’indietro. Alcune volte le squadre avversarie riescono ad uscire dal primo pressing e anche gli esterni devono correre molto indietro, ovviamente. Contro il Napoli non è successo tanto, fortunatamente. Se l’esterno deve correre tanto fino all’area, poi è difficile fare la giocata giusta per attaccare. Il mister ci chiede di essere aggressivi in avanti e questo dobbiamo fare”.

Dopo il gol al Napoli, l’esultanza di Jack è stata in qualche modo “rabbiosa”, una “liberazione” come lui stesso l’ha definita: “È stato un periodo in cui ho accumulato tanta rabbia da sfogare. A settembre-ottobre mi sentivo bene e sentivo che avevo bisogno di giocare. Avevo sofferto un po’ questa situazione, perchè sentivo di poter dare una mano a questa squadra. Avevo un po’ di sana rabbia”.

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Domenica il Milan giocherà al Tardini contro il Parma: “Stadio difficile, contro un Parma gioca bene. Quando si va a giocare in trasferta in Serie A sono sempre partite difficilissime. Sono convinto che la prepareremo bene. Il mister credo che prepari bene le partite dal punto di vista tattico”.

Questo momento di crescita del Milan deve trovare continuità, e vittorie: “Il mister sta cercando di capire quali sono i giocatori che gli possono servire maggiormente per il suo modo di giocare. Avendo una partita alla settimana, non avendo le coppe, secondo me non c’è bisogno di cambiare tanto. Il mister mi sembra che stia trovando un’idea di gioco ben precisa e se la portiamo avanti con continuità penso che potremo migliorare di domenica in domenica”.

Sull’obiettivo stagionale: “La classifica è appesa a Milanello. Giustamente, dobbiamo renderci conto che la situazione è brutta, per quello che volevamo fare a inizio anno dobbiamo fare qualcosa di straordinario per qualificarci in Europa League, in Champions League o in quello che vogliamo fare”. 

Un consiglio-aiuto per Krzysztof Piatek: “Per aiutarlo noi dobbiamo stare il più possibile nella metà campo avversaria, creando i presupposti per farlo segnare. Da parte sua credo che debba continuare a lavorare con ancora più voglia e non fossilizzarsi troppo sul gol. Deve stare tranquillo, curando tutti gli aspetti del lavoro e non fissarsi troppo sul gol. Altrimenti diventa ancora peggio”.

Jack Bonaventura si sente un leader per questo Milan?: “Cerco di fare del mio meglio, sia quando sono a Milanello nei comportamenti, nel dare un consiglio ad un compagno. Ci sono tanti ragazzi giovani che hanno bisogno di tempo per adattarsi e di una squadra che li metta in condizione di inserirsi bene. Tutti dobbiamo pensare per il meglio di noi stessi, in modo da diventare tutti leader”.

Infine un commento sul sogno EURO 2020 con l’Italia: “Mancini è un allenatore esperto e che ha vinto. Io penso che se a giugno sarò tra i giocatori più in forma in Italia penso che mi convocherà. Andare in Nazionale è sempre bellissimo. Ero quasi sempre convocato prima di farmi male. Voglio lavorare bene e riprendermi la Nazionale e il Milan”.

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