Milan, Adriano Galliani tra passato e presente. L’ex Ad svela alcuni retroscena rossoneri e ne approfitta per mandare una bordata a Massimo Mirabelli.
Milan, parla Adriano Galliani. Presente nel programma ‘Tiki Taka’ su Italia 1, l’ex Ad questa volta non si è sottratto nel commentare qualche vicenda del mondo rossonero.
L’ex dirigente milanista ha innanzitutto svelato alcuni retroscena della sua gestione: “Sì, provai a portare Conte al Milan. Ci ho provato davvero, l’ho corteggiato a lungo ma non ci sono riuscito. C’è stato un tentativo anche con Sarri, anche se in quel caso ci andai molto vicino. Fossi rimasto al Milan, avrei provato a prendere Icardi in quanto è un centravanti straordinario”.
C’è spazio per un retroscena anche su Marco Giampaolo: “Nel 2016 lo volevo al Milan, ma la spuntarono i cinesi che volevano Montella. Stimo Vincenzo, ma mi è sempre piaciuto Giampaolo per come fa giocare le sue squadre. Però con Montella abbiamo vinto il nostro ultimo trofeo e va bene così. Per quanto riguarda Giampaolo, non importava che non avesse allenato grandi squadre: vedete Allegri”.
Per quanto riguarda invece un commento sull’attuale Milan, l’ex dirigente è inflessibile: “Non è giusto che io mi esprima su una società gestita da un presidente, Scaroni, che è un mio amico, da un amministratore delegato che conosco dai tempi dell’Arsenal e da due monumenti e amici come Maldini e Boban. Non è giusto che io dica niente sul Milan. Spero e mi auguro solo che il Milan si riprenda, ma non trovo corretto che ex direttori sportivi del club sputino nel piatto dove hanno mangiato. Non va bene, non si fa così”.
Mentre non resiste nello sbilanciarsi un po’ a proposito di un Ibrahimovic bis: “Non lo so, non gestisco più la società e non potrei esprimermi… ma sarebbe bellissimo. Se sta bene Ibra è ancora un fenomeno”.
C’è anche un angolo di nostalgia per Galliani: “Il ricordo più bello? E’ come nell’amore: il primo non si scorda mai. Quindi dico la prima Coppa dei campioni vinta da noi, con Milan-Steaua Bucarest a Barcellona con tutto lo stadio rossonero poiché i tifosi rumeni non potevano uscire dalla Romania. Ricordo la gente impazzita, mentre andavamo allo stadio c’erano migliaia di tifosi riversati in strada Sacchi disse ‘Se non vinciamo chi glielo dice a tutta questa gente?’”.
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