Inter e Milan vogliono maggiore chiarezza dal Comune di Milano sul futuro di San Siro. Pretendono proposte concrete. Possibile un incontro a breve.
Continua a vivere una fase di stallo il progetto di Inter e Milan per la realizzazione di un nuovo stadio. Tra i club e il Comune di Milano va ancora fatta chiarezza su diversi punti.
Ieri da Palazzo Marino è arrivata una lettera di risposta alla richiesta di chiarimenti da parte delle società, ma non ha granché soddisfatto. Infatti, Inter e Milan vogliono sapere dal sindaco Giuseppe Sala e dalla sua Giunta come intendono rifunzionalizzare il Giuseppe Meazza. Hanno detto no alla demolizione, ma non hanno specificato come riconvertire lo storico impianto di San Siro.
Il quotidiano Tuttosport spiega che le due dirigenze non hanno gradito il contenuto della lettera del Comune di Milano, che continua a non fare proposte concrete. È stata manifestata disponibilità ad effettuare un incontro a breve per discutere di vari temi importanti. Tra questo anche le volumetrie del progetto, che non potranno essere quelle previste inizialmente da Inter e Milan. La Giunta ha fatto sapere che devono rispettare il PGT, pertanto lo studio di fattibilità deve essere rivisto.
I club devono riformulare la propria proposta, cercando di capire se comunque possono avere ricavi ritenuti adeguati alle proprie esigenze future. Con un’area commerciale ridotta rispetto ai piani iniziali, le stime economiche saranno certamente differenti. I tempi si stanno un po’ dilatando e si spera anche che dal Ministero dei Beni Culturali arrivi presto una risposta riguardante l’eventuale esistenza di vincoli architettonici sul Giuseppe Meazza. Ci sono quattro mesi di tempo per rispondere sull’interesse culturale dell’impianto, ma l’auspicio è che il chiarimento arrivi molto prima.
Il clima tra Milan, Inter e Comune non è dei migliori. Nei prossimi giorni verrà fissata una data per un nuovo confronto diretto necessario per trovare delle soluzioni ai problemi. Il futuro di San Siro rimane incerto. Le due società sono perplesse sulla possibilità di destinare il Giuseppe Meazza alle squadre giovanili e femminili. Difficile garantire un equilibrio economico ad un impianto che nell’ipotesi più riduttiva avrà 27 mila posti (quelli del primo anello) per partite che in Italia richiamano meno di mille persone.
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