Filippo Inzaghi oggi è l’allenatore del Benevento, in cima alla classifica della Serie B, e sulla situazione del Milan non intende sbilanciarsi in commenti.
Filippo Inzaghi nel Milan ha scritto pagine di storia da attaccante, riuscendo a vincere praticamente tutto e risultando spesso decisivo. Indimenticabile la sua doppietta nella finale di Champions League 2007 ad Atene contro il Liverpool.
Ma in rossonero ha ricoperto anche il ruolo di allenatore, prima nel settore giovanile e poi in Prima Squadra. Fu il successore di Clarence Seedorf nella stagione 2014/2015 e i risultati furono disastrosi. A dire il vero la partenza fu positiva, salvo poi crollare e chiudere il campionato al decimo posto.
Filippo Inzaghi su Milan e Benevento
Inzaghi oggi è stato intervistato dalla Gazzetta dello Sport e gli è stato domandato se allenerebbe il Milan di oggi. Questa la sua risposta: «Non è un problema mio, sono concentrato sul Benevento». Gli viene chiesto qualche commento in più, ma non si sbottona: «È così. Non è questione di categoria: mi devo sentire importante, divertirmi, gioire. Cerco di essere felice e basta».
A Pippo viene domandato se essere sceso in Serie B ad allenare il Benevento sia una scelta simile a quella fatta quando dal Milan andò in Serie C al Venezia: «E’ il piacere di fare questo lavoro. A Venezia c’era Perinetti ed ero tranquillo, qui c’è Foggia, un amico: quando ho conosciuto il presidente Vigorito ho capito che mi sarei potuto togliere grandi soddisfazioni».
Inzaghi nella passata stagione era stato esonerato dal Bologna e adesso sta ripartendo bene, visto che è in testa alla classifica col Benevento e spera di conquistare un’altra promozione: «Non cerco rivincite. Ho però capito che l’allenatore non è tutto: quello più bravo è quello che fa meno danni. Conta avere un progetto societario e una squadra. Qui li ho trovati».
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