L’ex difensore e oggi collaboratore tecnico rossonero Daniele Bonera ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport.
Daniele Bonera ha vissuto molte vite milaniste nella sua carriera: dalla squadra dei grandi, vincitrice della Champions League nel 2007, fino al flop dell’ultimo quinquennio.
L’ex difensore, dopo l’esperienza al Villarreal, ha appeso gli scarpini al chiodo per tornare a Milanello, dove svolge il ruolo di collaboratore tecnico.
Una scelta di cuore, come dichiarato nella lunga intervista pubblicata oggi sulla Gazzetta dello Sport: “Con il legame che ho avuto con il club, era difficile rifiutare. I milanisti conservano la passione, la stessa che spinge un pubblico numerosissimo a seguirci nonostante i risultati non brillanti. E’ una squadra giovane, ovvio che ci voglia tempo. In pochi mesi sono arrivati due allenatori, diversi metodi di lavoro, due modi di pensare a livello difensivo”.
Bonera ha poi individuato le differenze tra Marco Giampaolo, colui che lo ha voluto con sé nello staff, e l’attuale tecnico Stefano Pioli: “Con Giampaolo si pensava più alla palla, con Pioli si va sul pratico e si pensa anche al piazzamento dell’uomo. Ma il lavoro di qualsiasi tecnico va riconosciuto. Giampaolo non ha avuto il tempo che gli sarebbe servito, ma in un club come il Milan il tempo non è mai molto. E il lavoro di Pioli dopo poco più di un mese non è ancora valutabile”.
Il momento del Milan è delicato e complesso, ma Bonera, esperto in fatto di ‘crisi’, non fa drammi: “Vedo ragazzi che si impegnano tantissimo. Molti sono davvero giovani, a vent’anni ci vuole tempo per adattarsi ad altri mondi. La classifica? Se preoccuparsi significa occuparsi prima, credo che sia giusto. Dobbiamo utilizzare il tempo per crescere, ma non ho mai visto uno dei ragazzi tirarsi indietro davanti alla fatica”.
Un po’ di parole poi sui singoli e sugli obiettivi futuri: “Ibrahimovic? Ci ho giocato, è sempre un campione. Il calciatore che mi ha sorpreso di più è Pepe Reina, un esempio per come lavora e per come si pone, ogni giorno. A Donnarumma consiglio di restare, ha uno staff e una famiglia che lo consigliano”.
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