L’esperienza in rossonero, non così esaltante, raccontata da José Mauri, ex milanista che è tornato a giocare nella sua Argentina.
L’esperienza al Milan di José Mauri non è stata sicuramente delle più positive: solo 21 presenze ufficiali, tanta panchina e quella nomea di predestinato non rispettata.
Il centrocampista italo-argentino è tornato nella sua patria d’origine dopo la scadenza di contratto con i rossoneri. Milita nel Telleres, vicino Cordoba, per cercare di rilanciarsi dopo un’estate trascorsa nell’anonimato: “Ho ricevuto diverse proposte dall’Italia, ma nessuna convincente. Volevo tornare vicino casa per essere protagonista, ma a luglio sarò di nuovo svincolato”.
Intervistato da Gianlucadimarzio.com, Mauri ha ammesso di non rimpiangere la scelta rossonera: “Dopo l’esperienza di Parma mi volevano tutti, parlai con la Juve, con la Roma, con la Fiorentina. Per come si presentò, però, il Milan sembrava di gran lunga la scelta migliore che potessi fare”.
La scelta non lo ha ripagato, ma il mediano non cancella nulla: “Rifarei la stessa scelta, i rossoneri mi offrivano un ruolo da protagonista e parlavano con convinzione di un progetto-giovani per tornare gloriosi. Ma alla fine…Parlare della mia esperienza al Milan come di un fallimento non sarebbe corretto. Non sarebbe giusto per me, nemmeno per Bertolacci, Conti e decine di altri giovani passati da San Siro negli ultimi anni. La vera domanda è se è fallito Mauri oppure il progetto del Milan?”.
Mauri ha raccontato anche il retroscena che riguarda su fratello Juan, anche lui passato da Milanello: “Quando si fecero avanti per prendermi a parametro zero, trovammo un accordo per far sì che mi raggiungesse pure Juan. Andarlo a vedere al Palermo? Riuscirci prossimamente mi sembra difficile, non ho abbastanza tempo per lasciare l’Argentina. So per certo però che presto tornerò in Italia”.
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