Cristina De Pin, moglie di Riccardo Montolivo, ha scritto un messaggio su Instagram dopo l’intervista del marito sui fatti successi al Milan prima dell’addio.
Quella di ieri è stata la giornata nella quale Riccardo Montolivo si è sfogato dopo le ultime due negative stagioni trascorse al Milan. Ha raccontato di come la società e l’allenatore (nello specifico Gennaro Gattuso) si siano comportati male nei suoi confronti.
L’ex capitano rossonero ha spiegato di essere stato condannato al ritiro dal calcio giocato, a causa delle continue esclusioni. Non avrebbe rifiutato alcuna offerta. Ovviamente sarebbe utile sentire anche gli altri protagonisti della vicenda per avere un quadro maggiormente completo e farsi un’idea di quanto successo.
Oggi su Instagram è apparso il messaggio di Cristina De Pin, moglie di Montolivo. Queste le sue parole dalle quali traspare disappunto nei confronti del Milan.
«Un giorno ai nostri figli racconterò una storia, una bella parentesi di vita, fatta di onestà, sincerità, correttezza, e anche di altre cose meno belle, ma sicura che potrà essere per loro solo un grande esempio di educazione e dignità
Spiegherò loro che nella vita si può far rumore senza applausi, senza passerelle; che si può far parlare anche stando in silenzio, che si può essere ricordati anche senza essere aggressivi, senza essere a tutti i costi sopra le righe e, soprattutto, che dalle difficoltà non si scappa.
Spiegherò loro che purtroppo la trasparenza è uno stile di vita non alla portata di tutti.
Che al giorno d’oggi la gentilezza è considerata debolezza, non viene capita e per questo combattuta, ma non per questo non bisogna essere gentili.
Che le persone vere spaventano e spesso rimangono sole, ma non per questo non dobbiamo essere veri.
Che l’umiltà è il simbolo delle persone forti, per questo bisogna cercare di rimanere tali.
Che non si deve mai scegliere la strada più facile, ma scegliere sempre quella in cui si crede.
Che piegarsi al volere degli altri e omaggiare chi può essere utile serve ma a costo di svendere la propria dignità, ed è meglio avere meno ma averlo conquistato. Che nella vita cercheranno di non farti splendere, tu splendi invece.
Penso che non potranno altro che essere orgogliosi di sapere che il loro papà è stato tutto questo e che è un grande uomo, che non si è piegato alle bassezze degli altri proprio perché ha voluto insegnare loro a volare alto».