Milan, serve la svolta in attacco per uscire dalla crisi. La squadra migliora ma il reparto offensivo continua a non incidere: numeri particolarmente negativi per il Diavolo.
Milan, c’è anche un grave problema goal da risolvere. Soprattutto quello. Come infatti evidenzia La Gazzetta dello Sport oggi in edicola, è specialmente per questa situazione offensiva se il Diavolo è a un passo dal baratro più totale.
Il piatto in tal senso è infatti poverissimo: appena undici le reti finora realizzate, pochissime rispetto alle ventuno dello scorso anno di questi tempi. Per trovare un dato peggiore occorre tornare alla stagione ‘94-95, ovvero venticinque anni fa, quando la squadra realizzò appena 10 reti.
Sul banco degli imputati c’è inevitabilmente e pesantemente Krzysztof Piatek, colui che dovrebbe trascinare il gruppo in tal senso. E se prima aveva l’alibi dei mancati rifornimenti – evidenzia il quotidiano – ora la difesa non regge più: allo Stadium, per esempio, il polacco si è ritrovato in area tre palloni ghiotti, sprecandoli tutti. E il confronto con l’anno scorso è impietoso: tre gol contro nove, 2,8 di media al tiro contro 4,2.
Ma la media tiri in casa è calata a picco in generale. Si va dalle 206 precedenti alle 167 attuali, di cui il rapporto diventa 72-46 considerando solo le conclusioni nello specchio della porta. Se ora dovesse arrivare un k.o. anche col Napoli di Carlo Ancelotti, salirebbero a otto le sconfitte nelle prime tredici gare di campionato: un record assoluto. Anche perché otto, per rendere l’idea, sono state le sconfitte complessive dello scorso campionato.
Urge una svolta. E immediata. Se sul piano tattico si registrano importanti miglioramento con una squadra apparsa compatta, ordinata e sicura, dall’altra parte andrà necessariamente sistemata la parte offensiva per poter centrare gli obiettivi. Senza goal non si cantano messe. Lo dice l’attuale +4 sulla zona retrocessione.
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