Taison conferma l’assalto del Milan per acquistarlo nell’ultima finestra estiva del calciomercato, ma lo Shakhtar Donetsk ha rifiutato la proposta fatta.
Taison è stato un concreto obiettivo del Milan nell’estate 2019, ma l’affare non è andato in porto. Negli ultimi giorni della sessione di calciomercato il club non è riuscito a trovare l’accordo con lo Shakhtar Donetsk.
Il brasiliano classe 1988 era ritenuto un rinforzo adatto per il reparto offensivo, dove può essere impiegato sia da esterno che da seconda punta. La dirigenza rossonera voleva dare a Marco Giampaolo un ulteriore innesto, dopo aver preso in prestito Ante Rebic dall’Eintracht Francoforte. Tuttavia, la trattativa non è sfociata in un’intesa nonostante lo stesso Taison premesse per trasferirsi a Milanello.
Il brasiliano è stato oggetto di un brutto episodio di razzismo nella partita tra Shakhtar Donetsk e Dinamo Kiev. Un fatto che lo spinge ulteriormente a volersene andare dall’Ucraina. Queste le sue ultime dichiarazioni riprese da Globoesporte: «Dopo quanto successo, la prima cosa che ho pensato è che fosse il momento di fare le valigie e andarmene. Ma è difficile, lo Shakhtar ha già rifiutato i 30 milioni che aveva offerto il Milan. Tornare in Brasile? Non c’è modo, ci andrò solo in vacanza il 15 dicembre».
Taison conferma l’intenzione di lasciare il suo attuale club. Ci sono motivazioni sia sportive che legate all’episodio di razzismo recente. Il 31enne esterno offensivo non rifiuterebbe neppure l’idea di fare ritorno in patria, però si tratta di un’operazione molto complicata. Lo Shakhtar Donetsk per cederlo vorrà una bella somma, nonostante l’età non più giovanissima del proprio capitano.
Il Milan in estate ci aveva provato seriamente, ma i 30 milioni di euro offerti non sono bastati. La cifra emersa mesi fa era più bassa, però ora è lo stesso Taison a rivelare l’entità della proposta rossonera. Improbabile un nuovo tentativo a gennaio 2020.
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