Krzysztof Piatek e il Genoa, clamoroso scenario avanzato dal Corriere dello Sport oggi in edicola. Il quotidiano riferisce di un prestito – per noi impossibile – per gennaio.
Il ritorno di Krzysztof Piatek al Genoa, è questo il clamoroso e surreale scenario che propone il Corriere dello Sport oggi in edicola. Un prestito come avvenuto con Suso nel 2016, affinché l’attaccante ritrovi brio e fiducia dopo quest’avvio disastroso.
Secondo il quotidiano, quella che al momento è solo una suggestione, presto potrebbe diventare un’incredibile realtà. Perché l’asse Genoa-Milan è sempre stato produttivo e vincente per tutti, e così le società potrebbero aiutarsi a vicenda anche questa volta.
Da una parte il Grifone potrebbe contare sul suo vecchio bomber per questa complicata lotta salvezza, dall’altra il Diavolo si ritroverebbe invece un giocatore rivitalizzato per fine stagione. E il CorSport è convinto: l’operazione del 2016 potrebbe fare da ispirazione a una più complicato intreccio questa volta.
La verità è che lo scenario, con il massimo rispetto per tutti, sembra ai limiti del fantascientifico. E così al di là di un doveroso atto di rassegna stampa, ci appare doveroso sottolineare come tutto ciò sembri a dir poco impossibile.
Il Genoa riprenderebbe subito Piatek e magari quest’ultimo un pensierino in prestito anche ce lo farebbe, certo, ma di mezzo c’è il Milan e una stagione da provare a salvare disperatamente. E senza nemmeno approfondire il costo del maxi investimento di Elliott, è impossibile che il Diavolo si privi del suo più importante giocatore offensivo nel bel mezzo della stagione. Soprattutto se alle sue spalle c’è un talentuosissimo ma ancora acerbo Rafael Leão.
Se Piatek ritroverà la sua vena realizzativa, questo avverrà solo e unicamente al Milan. Non altrove. Anche perché Piatek non è un ragazzino che deve farsi le ossa in prestito, ma un professionista che se ha raggiunto le 30 reti stagionali una volta può farlo benissimo di nuovo. Ma oltre al suo impegno e al ritorno della miglior condizione fisica e mentale, dovrà esserci anche un’orchestra a muoversi perfettamente attorno a lui.
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